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Attacco di cuore: sei più a rischio se non hai 0 come gruppo sanguigno, ecco perché

Uno studio statistico che ha coinvolto oltre 1,3 milioni di pazienti ha dimostrato che i soggetti con gruppo sanguigno A, B e AB hanno un rischio superiore del 9 percento di essere colpiti da un infarto e altre patologie cardiache.
A cura di Andrea Centini
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In occasione del recente meeting Heart Failure 2017, evento organizzato a Parigi dalla Società Europea di Cardiologia, un team di ricerca dell'Università di Groningen (Paesi Bassi) ha presentato un nuovo studio nel quale è stato dimostrato che le persone con gruppo sanguigno diverso dallo 0, ovvero A, B e AB, hanno un rischio maggiore di essere colpite da un attacco di cuore. Lo studio è basato sulla meta-analisi di altre nove ricerche, per un totale di oltre 1,3 milioni di soggetti monitorati. A causa della peculiarità dell'analisi sarà doveroso effettuare ulteriori approfondimenti, tuttavia l'autrice principale dello studio, la dottoressa Tessa Kole, suggerisce che in futuro “il gruppo sanguigno potrebbe essere tenuto in considerazione nella valutazione del rischio per la prevenzione cardiovascolare, assieme al colesterolo, l'età, il sesso e la pressione sanguigna sistolica”.

Tra i vari eventi cardiaci presi in esame dagli studiosi vi sono stati l'infarto del miocardio (attacco cardiaco), lo scompenso cardiaco, la cardiopatia ischemica, la malattia coronarica e la mortalità cardiovascolare. Dall'analisi statistica è emerso che le persone con gruppo sanguigno A, B e AB avevano un rischio superiore del 9 percento di essere colpite da eventi coronarici e del 9 percento da eventi cardiovascolari, in particolar modo da attacchi di cuore. Dall'analisi dei casi fatali non è tuttavia emersa alcuna differenza tra chi aveva gruppo sanguigno 0 e gruppo sanguigno di altra tipologia.

Secondo gli studiosi, la ragione per cui i soggetti con gruppo sanguigno A, B e AB hanno un rischio superiore di sviluppare eventi cardiaci potrebbe risiedere nel cosiddetto fattore di von Willebrand, una glicoproteina legata alla coagulazione del sangue che, dal punto di vista clinico, è stata associata alla trombosi. Un'altra ragione potrebbe risiedere nel fatto che le persone con gruppi sanguigni non-0 hanno maggiore tendenza ad avere colesterolo più alto. Infine va anche considerata la galectina-3, una proteina nota per il suo ruolo nel tumore alla tiroide che risulta essere più elevata nei soggetti con gruppo sanguigno A, B e AB. Essa ha anche concentrazioni elevate nei pazienti con insufficienza cardiaca più grave.

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