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Approvata legge su uso dei cadaveri per studio: così miglioreranno ricerca e formazione

La Commissione Affari sociali della Camera ha approvato la legge in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem, migliorando le norme legate alla donazione dei cadaveri destinati allo studio, alla formazione e alla ricerca scientifica. Il testo, presentato dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri del Movimento Cinque Stelle, è passato all’unanimità.
A cura di Andrea Centini
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Da oggi gli aspiranti medici e gli scienziati italiani avranno maggiori opportunità di esercitarsi sui cadaveri, una pratica indispensabile per lo studio, la ricerca e la formazione, in particolar modo per quella dei giovani chirurghi. Dopo l'approvazione in Senato, infatti, la Commissione Affari sociali della Camera ha approvato all'unanimità la legge in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem, semplificando di fatto l'iter normativo che disciplina la donazione dei cadaveri a fini scientifici.

Il testo approvato è stato proposto dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri del Movimento Cinque Stelle, un chirurgo, che aveva sottolineato la necessità di regolamentare la pratica legata alla dissezione dei cadaveri. “La normativa vigente purtroppo non è del tutto chiara né esaustiva”, aveva dichiarato il dottor Sileri. Le precedenti leggi, risalenti agli anni '90, a causa dei loro limiti determinavano infatti una sorta di corto circuito tra donatori e strutture ricettive dei corpi, con la conseguenza di un bassissimo numero di cadaveri a disposizione per la scienza.

Non è un caso che moltissimi studenti di Medicina del Bel Paese, obbligati a impratichirsi sui cadaveri, a causa della cronica carenza sono costretti a seguire corsi all'estero, pagando diverse migliaia di euro. Sileri, nel testo del disegno di legge depositato al Senato nell'estate del 2018, sottolineava che in molti si spostano in Austria, Francia e Germania per impratichirsi, perdendo denaro e anche tempo prezioso. Grazie alla nuova legge, tuttavia, d'ora in avanti sarà molto più facile colmare questa lacuna, con un grande risparmio anche per gli istituti di ricerca; in molti, infatti, erano costretti ad acquistare organi, tessuti e cadaveri interi all'estero, anch'essi pagati profumatamente.

Tra i vantaggi indicati da Sileri anche il fatto che grazie ai cadaveri si possono mettere a punto interventi particolarmente complessi, favorendo la sperimentazione di approcci e tecnologie innovativi. Inoltre si limita in modo significativo il sacrificio di animali, sulle cui carcasse sono costretti a lavorare aspiranti medici e ricercatori. La maggiore disponibilità di cadaveri, sottolinea Sileri, migliorerà indubbiamente la preparazione in anatomia umana, che ovviamente è differente da quella di altre specie. Esistono alternative come manichini e sofisticate simulazioni al computer, ma per gli esperti il contatto diretto con la morte è imprescindibile e di grandissimo valore formativo.

Sulla base della nuova legge, il corpo di chi deciderà di donarsi alla scienza una volta trapassato resterà in obitorio per almeno 24 ore, prima di essere destinato “allo studio, alla formazione e alla ricerca scientifica”. Il Ministero della Salute potrà promuovere campagne di comunicazione ad hoc per informare i cittadini sulle disposizioni della nuova legge, naturalmente nel “rispetto di una libera e consapevole scelta”.

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