Approvata in Australia la distruzione di 52 ettari di habitat dei koala per ampliare una cava
52 ettari di habitat naturale dei koala nello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud (NSW) verranno spazzati via per ampliare una cava di rocce, dalla quale si ottiene materia prima per il mercato edilizio di Sydney. In parole semplici, verranno distrutti alberi in favore del cemento. Ad approvare questo scempio naturalistico è stato il ministro federale dell'ambiente Sussan Ley, che ha appena firmato il documento del "via libera". La decisione, stando a quanto dichiarato dalla Ley, è stata presa dopo aver ascoltato per mesi tutte le parti coinvolte, come attivisti ambientalisti e residenti, inoltre è stata attesa la stesura di rapporti rigorosi per capire quanto fosse effettivamente "nevralgico" quell'habitat per i marsupiali, classificati con codice VU (vulnerabili) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). La relazione di un ecologo indipendente avrebbe rilevato solo 1 o 2 esemplari, come riportato dal Guardian, pertanto l'area non è stata considerata zona riproduttiva fondamentale (nonostante gli attivisti avessero segnalato più volte la presenza di mamme con cuccioli, perlomeno ai margini della foresta interessata).
La Ley ha assicurato che l'approvazione è legata a numerosi “paletti” da rispettare per la proprietà della cava. Innanzitutto dovranno essere piantati 74 ettari di nuovi alberi in una zona appena a sud di quella che verrà bonificata, inoltre, prima dell'abbattimento di ciascun albero, dovrà essere verificata accuratamente la presenza di animali. Qualora ci fosse un koala, attorno alla pianta deve essere lasciata libera un'area di 25 metri quadrati, e deve essere realizzato un “corridoio” che permetta agli animali di spostarsi verso le foreste limitrofe. Il piano per la piantumazione dei nuovi alberi, tuttavia, dovrà essere pronto entro i prossimi 12 mesi. Nonostante le compensazioni, la distruzione della foresta viene aspramente criticata da scienziati e attivisti. Il Nuovo Galles del Sud, del resto, è stato recentemente investito da catastrofici incendi che hanno ridotto in modo significativo l'habitat dei koala, e si ritiene che almeno 5mila esemplari siano morti tra le fiamme. Secondo un recente rapporto redatto da un comitato di esperti, inoltre, nello Stato australiano i koala rischiano di estinguersi prima del 2050, se si continuerà a degradare il loro habitat.
“Nessuna quantità di nuovi alberi o il trasferimento degli animali potrà compensare la perdita di un habitat così critico”, ha dichiarato il dottor Chris Gambian, amministratore delegato del Nature Conservation Council del Nuovo Galles del Sud. “Da quello che sappiamo sullo stato di salute dei koala nel NSW – sono destinati all'estinzione entro il 2050 – dobbiamo trattare ogni pezzetto del loro habitat come se fosse assolutamente prezioso. Non puoi replicare la foresta”, ha aggiunto con rammarico l'esperto. I nuovi alberi impiegherebbero troppo tempo per crescere e fornire rifugio e cibo a questi iconici marsupiali. “I koala hanno bisogno del loro habitat ora”, hanno sottolineato a più riprese attivisti ambientalisti e biologi.
A Port Stephens, dove si trova la cava di rocce di Brandy Hill, nella regione di Hunter, si stima che i koala rimasti siano soltanto dai 200 ai 400; togliere di mezzo 52 ettari di habitat non farebbe altro che rendere ancora più precario lo stato di conservazione, benché la Ley abbia sottolineato come la creazione di “corridoi” possa solo far bene alla specie. Nonostante una imponente campagna pubblica in favore della protezione della foresta e l'opposizione del governo locale contro l'ampliamento della cava, alla fine hanno vinto il denaro e gli interessi, ai danni di una specie che abbiamo portato sull'orlo dell'estinzione con le nostre mani. Basti pensare che resta solo l'1 percento dei koala che vivevano in Australia prima dell'arrivo dei coloni europei; furono letteralmente sterminati per farne pellicce.