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Aperta la caccia ai raggi cosmici: cosa sono e perché oggi li celebriamo in tutto il mondo

In occasione della Giornata internazionale dei raggi cosmici, giunta alle sesta edizione, studenti di tutto il mondo analizzeranno con veri rilevatori queste affascinanti particelle spaziali. I risultati del loro studio saranno pubblicati online.
A cura di Andrea Centini
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I raggi cosmici, ovvero le particelle che viaggiano nello spazio e si scontrano con la Terra e gli altri corpi celesti, oggi verranno misurati e studiati dagli studenti di tutto il mondo. L'occasione è l'International Cosmic Day (ICD), la Giornata internazionale dei raggi cosmici, giunta al sesto appuntamento e inaugurata nel 2012 per celebrare i cento anni dalla scoperta delle particelle cosmiche ad opera di Victor Franz Hess, fisico austriaco naturalizzato americano che le “vide” per la prima volta il 7 agosto 1912.

Lo scopo dell'evento, promosso da prestigiosi enti ed istituti come il Fermilab, è la sensibilizzazione dei giovani studenti verso una materia scientifica affascinante come la Fisica applicata al cosmo, con la speranza di accendere qualche scintilla nel cuore dei più curiosi. In Italia sono stati 800 gli studenti di scuole superiori di numerose città che hanno risposto all'appello, e oggi sono tutti invitati presso gli atenei e gli istituti di ricerca più vicini per “catturare” queste particelle cosmiche utilizzando dei veri rilevatori.

Ma cosa sono esattamente i raggi cosmici? Si tratta di varie particelle come protoni, nuclei di elio, elettroni, fotoni, neutrini e persino antimateria (in piccolissima parte) prodotti dalle stelle, dai lontanissimi quasar e da eventi particolari come esplosioni di novae e supernovae. Questi raggi cosmici, detti propriamente “primari”, viaggiano nello spazio e investono tutto ciò che incontrano: la Terra, gli astronauti impegnati nelle passeggiate spaziali, la Stazione Spaziale Internazionale, i satelliti e qualunque altro tipo di corpo celeste dell'Universo. Ecco perché è così importante studiarli e conoscerne gli effetti. Quando colpiscono l'atmosfera terrestre reagiscono e si separano nei cosiddetti raggi cosmici secondari, composti da elettroni, fotoni e in altre particelle dai nomi esotici come kaoni, muoni e via discorrendo.

Sono proprio i raggi cosmici secondari quelli che gli studenti, col supporto dei ricercatori, proveranno a catturare e a misurare. L'evento non sarà fine a se stesso, ma i ragazzi saranno coinvolti in un vero e proprio studio scientifico di portata internazionale, i cui risultati verranno pubblicati online. Sono infatti previsti video-chat e confronti con i dati raccolti dai colleghi in tutto il mondo, un'idea per far saggiare ai giovani partecipanti la sensazione di essere veri scienziati.

[Credit: Simon Swordy]

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