1.219 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Antidolorifico aumenta il rischio di infarto e ictus: Voltaren e Tachipirina a confronto

Un team di ricerca internazionale guidato da studiosi danesi ha dimostrato che i farmaci antidolorifici contenenti diclofenac aumentano sensibilmente il rischio di eventi cardiovascolari, come infarto, ictus, arresto cardiaco e aritmie. Il dato risulta significativo se confrontato anche con le percentuali relative all’utilizzo di altri farmaci FANS o del paracetamolo. Saranno necessarie ulteriori indagini di approfondimento, dato che si è trattato di uno studio di osservazione.
A cura di Andrea Centini
1.219 CONDIVISIONI
Immagine

I farmaci antidolorifici a base di diclofenac – come il celebre Voltaren – potrebbero aumentare il rischio di patologie cardiovascolari come infarto, ictus e arresto cardiaco. Lo ha dimostrato un team di ricerca internazionale guidato da studiosi del Dipartimento di Epidemiologia clinica presso l'Ospedale universitario di Aarhus, Danimarca, che hanno collaborato con i colleghi dell'Ospedale regionale dello Jutland occidentale e della prestigiosa Università di Stanford, Stati Uniti. Gli scienziati coordinati dal professor Lars Pedersen sono giunti a questa conclusione dopo aver condotto un'approfondita analisi statistica sui dati di milioni di cittadini danesi, recuperati dai registri nazionali tra il 1996 e il 2016.

L'obiettivo degli studiosi era mettere a confronto il rischio cardiovascolare di pazienti che utilizzavano farmaci a base di diclofenac con quello di chi non era in cura o usava farmaci antiinfiammatori non steroidei di uso comune e paracetamolo. Tra i cittadini coinvolti vi erano 1.370.832 utilizzatori di diclofenac; 3.878.454 di ibuprofene; 291 490 di naprossene; 764.781 di paracetamolo e oltre un milione di soggetti che non usavano antiinfiammatori. Tutti i partecipanti dovevano essere liberi da patologie cardiovascolari, renali e ulcerose, oltre che da schizofrenia, demenza e altre malattie.

Incrociando tutti i dati è emerso che il tasso di eventi cardiovascolari avversi – come aritmie, arresto cardiaco, infarto e ictus – è risultato essere superiore del 50 percento nei pazienti che usavano farmaci a base di diclofenac rispetto a chi non era in cura, ma anche del 30 percento in più rispetto a coloro che utilizzavano il naprossene e del 20 percento in più rispetto agli utilizzatori di ibuprofene. I dati, particolarmente significativi, non erano influenzati dall'età e dal sesso dei cittadini coinvolti nell'analisi. Va tuttavia sottolineato che gel, unguenti e altri metodi di applicazione analoghi del diclofenac non sono stati considerati pericolosi poiché il principio attivo rilasciato sulla pelle era sensibilmente inferiore rispetto a quello di altri metodi di assunzione.

Gli autori dell'indagine indicano inoltre che si è trattato di un semplice studio di osservazione, dunque senza determinare rapporti di causa-effetto. Per questa ragione andranno condotte ulteriori indagini per sapere davvero quanto i farmaci a base di diclofenac possano davvero rappresentare un rischio per il nostro cuore. Alla luce dei risultati ottenuti, tuttavia, Pedersen e colleghi suggeriscono di tenere in considerazione altri FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) prima del diclofenac e ancor meglio il paracetamolo, benché sia sempre doveroso discutere di queste scelte col proprio medico curante. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica British Medical Journal.

1.219 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views