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Amazzonia, non solo incendi: scoperti alberi giganteschi di 80 metri. Scienziati increduli

Un team di ricerca internazionale composto da scienziati brasiliani e britannici ha scoperto alberi enormi nel cuore della Foresta Amazzonica. Alcuni superano gli 80 metri: sono alti più del doppio delle piante record precedentemente note in Amazzonia. Li hanno individuati grazie a scansioni laser lungo il fiume Jari.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Tobias Jackson
Credit: Tobias Jackson

Nel cuore della Foresta Amazzonica sono stati scoperti alberi giganteschi che superano gli 80 metri di altezza. Si tratta di veri e propri colossi, che oltre a suscitare l'incredulità e lo stupore degli scienziati – sono più alti del doppio delle piante record note in Amazzonia – giocano un ruolo importantissimo nel ciclo globale del carbonio, avendo la capacità di stoccarne quantità sensibilmente superiori rispetto alle altre piante del “polmone verde” della Terra. A scoprire questi maestosi alberi è stato un team di ricerca internazionale guidato da ricercatori brasiliani dell'Istituto Federale dell'Amapá – IFAP e dell'Università Federale di Vales do Jequitinhonha e Mucuri, che hanno collaborato con colleghi delle università britanniche di Oxford, Cambridge e Swansea.

Tutto ha avuto inizio nel 2016, quando l'Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (INPE) del Brasile ha iniziato a effettuare scansioni laser di vaste aree della foresta pluviale, 850 strisce di territorio (prese casualmente) lunghe 12 chilometri e larghe 300 metri. Dalle analisi dei dati è emerso che in sette di queste aree erano presenti alberi alti 80 metri, un dato che ha sorpreso i ricercatori perché i giganti della Foresta Amazzonica della specie “Angelim vermelho” (Dinizia excelsa) sono normalmente di 30 metri. Gli scienziati stimavano che potessero arrivare al massimo ai 60 metri, ma non si aspettavano di scoprire piante così imponenti e maestose come quelle rilevate dalle scansioni laser.

La maggior parte degli alberi giganteschi era concentrata lungo il fiume Jari, un affluente settentrionale del Rio delle Amazzoni, e così i ricercatori guidati dai professori Eric Gorgens e Diego Armando da Silva hanno deciso di partire per una spedizione in questo impervio e inesplorato territorio. Dopo giorni di difficile di navigazione col supporto dei membri di una comunità locale, gli scienziati sono riusciti a raggiungere il campo base e gli alberi, per raccogliere dati e misurarli. Non hanno potuto esplorare tutte le zone di interesse, ma hanno trovato almeno 15 alberi più alti di 70 metri, alcuni dei quali sfioravano i 90. Li hanno misurati con una tecnica tradizionale e rischiosa, ovvero salendo in cima e lasciando cadere una corda con tacche a ogni metro. Gorgens e colleghi sono certi che questi alberi siano molto numerosi nelle zone inesplorate dell'Amazzonia (che occupa 7,7 milioni di chilometri quadrati, più dell'intera Unione Europea), ma non sanno come hanno fatto a raggiungere simili dimensioni. Ipotizzano che il motivo possa essere legato al fatto che si trovino lontanissimi dall'uomo e dall'urbanizzazione.

Piante così grandi, come indicato, giocano un ruolo significativo nel ciclo del carbonio. Un solo albero di questi può stoccare 40 tonnellate di carbonio, come centinaia di alberi più piccoli, ma occupando lo spazio di 20 di essi. Ciò significa che le capacità di immagazzinamento del carbonio della Foresta Amazzonica possano essere molto diverse da quanto stimato, proprio a causa della presenza di questi giganti. Gli alberi appartengono a una specie molto conosciuta e sfruttata in Brasile per il legname, duro e resistente. I dettagli su questi magnifici alberi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Conversation.

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