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Alcol, il 17% degli intossicati che finiscono nei pronto soccorso italiani ha meno di 14 anni

Nonostante il divieto di vendere alcolici ai minori, in Italia sono sempre più gli adolescenti che finiscono al Pronto Soccorso per un’Intossicazione alcolica acuta. Spesso la causa è il cosiddetto “binge drinking”, l’abbuffata che porta a consumare diversi drink in un ristretto lasso di tempo.
A cura di Andrea Centini
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Il 17 percento degli accessi ai pronto soccorso italiani a causa di Intossicazione acuta alcolica (Iaa) riguarda ragazzini con un'età inferiore ai 14 anni. Il dato choc, ricavato dalle statistiche dell’Osservatorio nazionale Alcol e del ministero della Salute, è al centro dell'articolo “Diagnosis and treatment of acute alcohol intoxication and alcohol withdrawal syndrome” della Società italiana di alcologia (Sia), redatto per abbattere le drammatiche conseguenze – spesso fatali – dell'abuso di alcol.

Nel mirino degli scienziati coordinati dal professor Fabio Caputo, specialista dell'Unità di Medicina Interna presso l'Ospedale SS Annunziata e del Centro "G. Fontana" per lo studio e il trattamento multidisciplinare dell'alcolismo dell'Università di Bologna, vi è il famigerato “binge drinking”, l'abbuffata alcolica – sempre più di moda fra i giovani – durante la quale si bevono 5-6 unità di alcol in brevissimo tempo.

Il binge drinking, che porta all'assunzione di 60 o più grammi di alcol, per molti ragazzi non rappresenta una malsana pratica occasionale, ma spesso è un "rito" ripetuto nel tempo, aumentando a dismisura i rischi di dipendenza. L'ha dimostrato una recente indagine dei ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, pubblicata sulla rivista Scientific Reports.

Non c'è da stupirsi che questa pratica rappresenti la prima causa di accessi al pronto soccorso tra gli adolescenti, coinvolgendo l'1 percento dei ragazzini tra i 13 e i 15 anni e il 2 percento tra i sedicenni e i diciassettenni. Si stima che il binge drinking sia un'abitudine per il 15 percento dei ragazzini di 15 anni. Da un questionario sottoposto a poco meno di tremila studenti tra i 13 e i 20 anni di scuole superiori di Roma e altre città del Lazio, è emerso che l'80 percento di essi consuma sostanze alcoliche; un dato estremamente significativo, anche alla luce del fatto che in Italia la vendita di bevande alcoliche è vietata ai minorenni.

Il pericolo di Intossicazione acuta alcolica (Iaa) è particolarmente elevato negli adolescenti poiché il loro organismo non è ancora completamente sviluppato per metabolizzare l'etanolo, un processo che avviene al 21esimo anno di età. Di conseguenza il coma etilico si palesa con molto meno alcol di un adulto. Va inoltre considerato che il trattamento farmacologico dell’intossicazione alcolica acuta di un adulto, basato sull'anti-ossidante metadoxina, è normalmente rapido ed efficace, mentre nei giovanissimi presenta diversi lati oscuri che la ricerca scientifica deve prendere in esame. I dettagli sulle linee guida della Società italiana di alcologia sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Internal and Emergency Medicine e sul portale Epicentro dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).

[Credit: rbcenter_moscow]

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