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Al via i test sull’uomo del vaccino anti HIV a mRNA di Moderna: è finanziato da Bill Gates

A breve inizieranno le somministrazioni del primo vaccino anti HIV di Moderna basato sull’RNA messaggero (mRNA), la stessa tecnologia dei vaccini anti Covid approvati per l’uso di emergenza di Pfizer e della stessa Moderna. Il trial clinico di Fase 1, che valuterà sicurezza e immunogenicità del farmaco, coinvolgerà 56 adulti sani tra i 18 e i 50 anni. Il vaccino è stato finanziato dalla Fondazione di Bill Gates e della sua ex moglie Melinda.
A cura di Andrea Centini
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Entro questa settimana, probabilmente giovedì 19 agosto, partirà la sperimentazione clinica – cioè i test sull'uomo – del vaccino a RNA messaggero (mRNA) di Moderna contro il virus dell'HIV, responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La presentazione dettagliata del trial, finanziato anche dalla fondazione di Bill Gates e della sua ex moglie, è riportata nel registro degli studi clinici del National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti. Si tratta di un passo in avanti significativo per la ricerca scientifica, che affonda le sue radici nella lotta alla pandemia di COVID-19 che stiamo ancora vivendo. I primi vaccini approvati per l'uso d'emergenza dalla Food and Drug Administration (FDA) contro il coronavirus SARS-CoV-2 furono proprio i due a mRNA di Pfizer e Moderna, i primi in assoluto basati su questa tecnologia a essere utilizzati nell'uomo. Come dimostrato dai trial clinici e dai dati epidemiologici, questi rivoluzionari farmaci si sono dimostrati (e si dimostrano tuttora, anche contro le varianti) estremamente efficaci nel combattere la forma grave della COVID-19 e la morte. Ora la stessa tecnologia sta per essere utilizzata per combattere l'AIDS, una malattia molto più diffusa di quel che si possa immaginare; ad oggi, secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le persone infettate dall'HIV sono circa 40 milioni.

La Fase 1 dello studio clinico coinvolgerà 56 adulti sani con un'età compresa tra i 18 e i 50 anni, che non hanno contratto il patogeno. L'obiettivo dell'indagine è verificare la sicurezza del vaccino e valutare la risposta immunogenica all'inoculazione, come lo sviluppo di anticorpi e altre cellule immunitarie. Per determinarne l'effettiva efficacia del farmaco sarà necessario attendere le Fasi 2 e 3 della sperimentazione, con una platea più ampia di partecipanti. Il vaccino di Moderna verrà somministrato ai volontari in due formulazioni diverse; l'originale mRNA-1644 e la variante mRNA-1644v2-Core. Due gruppi di partecipanti riceveranno una combinazione dei due, mentre altri due gruppi riceveranno o l'uno o l'altro. In questo modo i ricercatori di Moderna, in collaborazione con i colleghi dell'Università del Texas di San Antonio, dell'Università George Washington, del Fred Hutchinson Cancer Research Center e dell'Università Emory di Atlanta, potranno determinare qual è la soluzione migliore, meno reattogenica e più immunogenica. Il primo ciclo di sperimentazione durerà dieci mesi, durante i quali i ricercatori otterranno informazioni preziose per predisporre le indagini cliniche più approfondite.

Ma come funziona esattamente il vaccino anti HIV mRNA-1644 di Moderna? Nello stesso identico modo del vaccino anti Covid mRNA-1273, sviluppato in collaborazione col National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) e la Biomedical Advanced Research and Development Authority. In parole semplici, a differenza dei vaccini “classici” che normalmente contengono una parte del virus inattivato o indebolito, in quelli a mRNA viene fornita alle cellule umane l'istruzione genetica per realizzare le proteine dell'agente patogeno, suscitando così la risposta immunitaria. Nel caso del vaccino anti Covid si tratta della proteina S o Spike del coronavirus, il "gancio" che permette al virus di legarsi alle cellule umane, rompere la parete cellulare e avviare il processo di invasione alla base della malattia. La formulazione del vaccino anti HIV, secondo gli esperti, dovrebbe spingere il sistema immunitario a creare cellule B in grado di originare gli anticorpi ampiamente neutralizzanti (bnAbs). Si tratta di anticorpi formidabili che sviluppano alcune persone esposte al retrovirus, ma che fino ad oggi nessuno è riuscito a ottenere attraverso un vaccino sperimentale. La combinazione del vaccino di Moderna di basa su precedenti indagini dello Scripps Research che avevano determinato come attivare le cellule B “giuste” per ottenere i bnAbs.

Va tenuto presente che il virus dell'HIV è un patogeno subdolo, con una rapida capacità di infezione e mutazione che può annidarsi in “serbatoi” nell'organismo. Prevenire l'infezione non è affatto semplice, come dimostrano anni di fallimenti. La speranza è che la tecnologia a RNA messaggero tanto efficace contro il coronavirus SARS-CoV-2 possa dare i suoi frutti anche contro l'AIDS. Il progetto, come indicato, viene finanziato attivamente dalla Fondazione di Bill e Melinda Gates, da sempre in prima linea nello sviluppo di vaccini. I dettagli dello studio “A Phase 1 Study to Evaluate the Safety and Immunogenicity of eOD-GT8 60mer mRNA Vaccine (mRNA-1644) and Core-g28v2 60mer mRNA Vaccine (mRNA-1644v2-Core)” sono disponibili su clinicaltrials.gov.

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