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Adolescenti e suicidio, perché i genitori severi incrementano il rischio

I figli adolescenti di genitori poco o per niente interessati alla loro vita, che non dimostrano affetto e non li aiutano mai con i compiti a casa hanno un rischio superiore di pensare, pianificare e pensare al suicidio rispetto ai coetanei più fortunati.
A cura di Andrea Centini
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I figli adolescenti di genitori insensibili, disinteressati e poco coinvolti dal punto di vista emotivo hanno un rischio sensibilmente superiore di pensare al suicidio, pianificarlo e tentarlo. Lo ha determinato un team di ricerca dell'Università di Cincinnati, che ha condotto un'analisi statistica sui dati raccolti in seno allo studio “2012 National Survey on Drug Use and Health”. Si tratta di un progetto che negli Stati Uniti fornisce dati dettagliati a livello nazionale sull'utilizzo di droghe, alcolici, tabacco e farmaci senza prescrizione medica per i quali sarebbe invece obbligatoria.

I ricercatori, coordinati dai professori Keith King e Rebecca Vidourek, hanno dimostrato che l'effetto negativo è massimo fra i ragazzi con un'età compresa fra i 12 e i 17 anni i cui genitori non dimostrano affetto, empatia e coinvolgimento nei loro confronti. In altri termini, quando mamme e papà sembrano disinteressati alle loro vite. “I ragazzi hanno bisogno di sapere che c'è qualcuno alle loro spalle, ma sfortunatamente, per molti di essi non accade”, ha sottolineato con rammarico il professor King.

I dati più preoccupanti emersi dall'indagine riguardano gli adolescenti di 12 e 13 anni. Tutti quelli che non hanno mai sentito dire dai propri genitori “sono orgoglioso di te” – o lo hanno sentito molto raramente – avevano un rischio cinque volte superiore di pensare al suicidio; sette volte superiore di formulare un piano per togliersi la vita e sette volte superiore di tentarlo. Il rischio era molto elevato anche negli adolescenti che non venivano mai (o quasi mai) aiutati nei compiti a casa e in quelli che non ricevevamo mai i complimenti per aver svolto un buon lavoro.

Per queste ragioni gli studiosi sottolineano l'importanza di far sentire costantemente affetto e vicinanza ai propri figli, aiutandoli con i compiti e pronunciando quando è opportuno di essere “fieri di loro”. Nei ragazzi tra i 16 e i 17 anni il mancato coinvolgimento emotivo da parte dei genitori è corrisposto a pensieri suicidi tre volte superiori rispetto ai coetanei amati, mentre le pianificazioni e i tentativi erano quattro volte superiori.

I dati drammatici dello studio giungono a pochi giorni dai risultati di un'altra indagine condotta da ricercatori dell'Università Statale della Florida e dell'Università Statale di San Diego, dalla quale è emerso gli adolescenti che passano cinque o più ore dietro allo schermo dello smartphone hanno un rischio sensibilmente superiore di suicidarsi. Basti pensare che negli Stati Uniti tra il 2010 e il 2015 i suicidi fra le ragazze di 13-18 anni sono saliti del 65 percento, in concomitanza con la diffusione dei dispositivi mobili. I dettagli della nuova ricerca sono stati presentati in occasione della conferenza annuale dell'American Public Health Association 2017.

[Credit: sasint]

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