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Abbandonare il cane in giardino è un reato, lo conferma la Cassazione

La Corte di Cassazione conferma che abbandonare il proprio cane in giardino, senza occuparsi del suo stato di salute psico-fisica, è un reato.
A cura di Zeina Ayache
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La Corte Suprema di Cassazione ha confermato che chiunque abbandoni il proprio cane in giardino, senza curarsene, commette reato, un reato che trova spazio nel codice penale all'articolo 727. Attenzione però, la condanna non parla di divieto di lasciare solo il cane in giardino, ma si applica a casi simili a quello in questione che vedeva un Pastore Tedesco abbandonato nel giardino di casa del fratello del condannato e in evidente stato di malessere fisico. La Cassazione infatti ha confermato la sentenza del 4/2/2015 del Tribunale di Vicenza che dichiarava l'imputato colpevole del reato di maltrattamento di animali “per aver detenuto un cane pastore tedesco in condizioni incompatibili con la sua natura e di grave sofferenza, omettendo di prestare all'animale le cure di cui necessitava”.

Il proprietario del cane ha cercato di giustificarsi imputando le colpe al fratello presso il quale si trovava il cane e dichiarando che le pessime condizioni di salute dell'animale non potessero essere diagnosticate dall'uomo in quanto non veterinario. Nella realtà dei fatti, la Cassazione reputa l'omessa prestazione di cura e assistenza un comportamento “di trascuratezza colposa”, anche considerando che il cane, come dichiarato da una testimone proprietaria di un negozio di toelettatura, aveva bisogno “di essere curato perché puzzava di marco, di rancido, lasciava della macchie di sangue, era piano di piaghe da decubito nel ventre, aveva pustole, aveva pus da tutte e due le orecchie”. Il veterinario, a proposito di questi ultimi punti, ha confermato inoltre che il cane soffriva di un'otite bilaterale e di dermatite.

La decisione finale della Corte di Cassazione conferma dunque la pena di 2.000 euro di multa, rigetta il ricorso e condanna il ricorrente anche al pagamento delle spese processuali affermando che “costituiscono maltrattamenti, idonei ad integrare il reato di abbandono di animali, non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica degli stessi procurando loro dolore e afflizione”.

La lezione che abbiamo imparato da questa condanna non è che i cani non possano essere lasciati soli in giardino a prescindere, ma semmai che si configura il reato di abbandono e maltrattamento quando Fido viene dimenticato, in giardino come in casa, quando cioè non gli vengono prestate le cure, le attenzioni e il rispetto necessari per garantirgli il benessere psico-fisico.

[Foto copertina di wpaczocha]

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Giornalista. Mi sono sempre chiesta chi ci fosse dietro alle notizie veicolate ogni giorno dai giornali, dalla TV e dal Web. Poi mi sono informata e sono diventata una di loro. Credo fortemente nella divulgazione e per questo faccio il possibile per raccontare attraverso le esperienze e le emozioni ciò che accade sul nostro Pianeta.
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