83 CONDIVISIONI

434mila medici americani uniti contro il riscaldamento globale: perché sfidano Trump

I professionisti, circa la metà dei medici presenti negli USA, hanno fondato un consorzio no profit per incalzare le istituzioni e sensibilizzare l’opinione pubblica sui gravi effetti del riscaldamento globale sulla salute.
A cura di Andrea Centini
83 CONDIVISIONI
global-warming-1494965-640-638x425

Dodici tra le principali associazioni mediche degli Stati Uniti d'America, che abbracciano oltre 430mila professionisti, hanno deciso di fondare il “Medical Society Consortium on Climate and Health”, un consorzio senza scopo di lucro che ha come principale obiettivo la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sugli effetti del riscaldamento globale sulla salute, oltre a quello di impegnarsi attivamente per spingere enti ed istituzioni – in particolar modo il governo – a muoversi contro l'innalzamento delle temperature. Tra i gruppi riunitisi nel consorzio vi sono le maggiori associazioni che si occupano di allergie, asma e problemi respiratori, tutte patologie catalizzate dai cambiamenti climatici, ma non mancano rappresentanti di pediatri – i bambini sono tra i più esposti ai pericoli –, psicologi e psichiatri. Depressione e ansia possono infatti essere correlati all'aumento delle temperature, ma c'è anche preoccupazione per la proliferazione di alcuni insetti, vettori di patologie come la malattia di Lyme e il virus Zika.

L'idea di fondare una simile task force è maturata in uno dei momenti più complessi per l'ambiente negli Stati Uniti d'America; le temperature infuocate degli ultimi anni hanno comportato siccità, danni ingentissimi all'agricoltura, incendi che hanno abbattuto milioni di alberi, desertificazione con la scomparsa di interi laghi e record del tutto anomali in pieno inverno. Basti pensare che nella piccola città di Magnum, nello Stato dell'Okhlaoma, nel mese di febbraio sono stati toccati i 38° centigradi, quando la temperatura media stagionale è di 13° centigradi.

Ciò che preoccupa maggiormente i medici sono tuttavia le politiche intraprese dal nuovo presidente Donald Trump, che già durante la campagna elettorale aveva additato il riscaldamento globale come una “bufala inventata dai cinesi”. Le prima manovre poco “green” da quando è salito alla Casa Bianca non si sono fatte attendere: dai tagli alle agenzie che si occupano di tutela ambientale sino alla rimozione di regolamenti per tutelare i corsi d'acqua, al fine di favorire i trivellatori. Inoltre aleggia sempre lo spettro dell'uscita dall'Accordo sul clima di Parigi. La prima azione del consorzio sarà quello di richiedere all'amministrazione Trump e ad altri enti di investire nelle energie rinnovabili e ridurre i gas serra, anche se sarà muro contro muro.

[Illustrazione di avtar]

83 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views