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200 rare tartarughe morte congelate nel Golfo del Maine: finite in trappola a causa nostra

I volontari del Mass Audubon Wellfleet Bay Wildlife Sanctuary (Stati Uniti) hanno recuperato le carcasse di 200 tartarughe marine, tutte morte congelate. Nella maggior parte dei casi si tratta di tartarughe di Kempo in pericolo critico di estinzione. I rettili sono stati spinti in un mare che evitavano dai cambiamenti climatici, e a causa del repentino abbassamento delle temperature sono rimaste uccise dal freddo.
A cura di Andrea Centini
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Una tartaruga liuto stordita dal freddo, ma ancora viva. Credit: Mass Audubon Wellfleet Bay Wildlife Sanctuary
Una tartaruga liuto stordita dal freddo, ma ancora viva. Credit: Mass Audubon Wellfleet Bay Wildlife Sanctuary

Circa 200 tartarughe marine sono state trovate morte congelate lungo le coste del Golfo del Maine, delle quali ben 173 a Cape Code, nel Massachusetts (Stati Uniti). Nella maggior parte dei casi si tratta di tartarughe di Kemp (Lepidochelys kempii), una specie inserita con codice CR nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, cioè in pericolo critico di estinzione. La strage di questi splendidi rettili marini è stata causata dai cambiamenti climatici, che modificandone le abitudini li ha fatti finire in una vera e propria trappola mortale.

A spiegare cosa è accaduto è stato il dottor Robert Prescott, direttore del Mass Audubon Wellfleet Bay Wildlife Sanctuary, un centro di recupero della fauna selvatica. L'esperto, intervistato ai microfoni del Cape Cod Time, ha affermato che fino al 2010 il Golfo del Maine era troppo freddo per le tartarughe marine e veniva evitato. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici, è stato registrato un repentino innalzamento delle temperature, che ha spinto le tartarughe a seguire le proprie prede fino in queste acque. Si sono trovate così a proprio agio che alcune hanno persino iniziato a nidificare sulle spiagge. Ma i cambiamenti climatici sono subdoli e incostanti, e il Golfo del Maine può ancora raffreddarsi all'improvviso. Le tartarughe normalmente riescono a evitare le ondate di freddo spingendosi più a sud, ma in questi giorni il fenomeno è stato così violento e improvviso che molte sono rimaste intrappolate in acque gelide, senza avere il tempo di fuggire.

“Era come se fossero congelate, avevano le pinne in strane posizioni come se stessero ancora nuotando”, ha spiegato il dottor Prescott. Soltanto nel giorno del Ringraziamento ne sono state trovate 82, delle quali soltanto una è sopravvissuta. Le tartarughe sono animali a sangue freddo, che si scaldano grazie al calore ambientale; quando si trovano in acque troppo fredde smettono di nutrirsi e i loro organi cessano di funzionare uno dopo l'altro, fino a rimanere uccise.

Inizialmente le tartarughe restano stordite dal freddo, ma se recuperate in tempo possono essere salvate. Proprio per questo i volontari del Mass Audubon pattugliano le spiagge in cerca di esemplari spiaggiati. Non si aspettavano di trovare una simile moria, con 500 rettili recuperati in poche settimane. Si stima che entro Natale potrebbero diventare mille. Tra gli esemplari recuperati anche una magnifica tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) dal peso di circa 135 chilogrammi, la tartaruga più grande del mondo. Fortunatamente si sta riprendendo al centro di recupero, assieme ad altri esemplari salvati in tempo dal prezioso lavoro dei volontari.

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