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Puliscono il nostro sangue e non solo: tutto ciò che c’è da sapere sui reni

I reni svolgono diverse funzioni fondamentali per il nostro organismo e possiamo ‘proteggerli’ adottando alcuni accorgimenti. Ecco come sono fatti, cosa fanno e perché possiamo sopravvivere anche con un solo rene.
A cura di Andrea Centini
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chirurgia

Giovedì 9 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Rene, un'occasione importante per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle insidiose patologie nefrologiche, spesso asintomatiche sino a una fase avanzata. In Italia la giornata sarà caratterizzata da eventi su tutto il territorio nazionale, tra i quali ‘open day' in ospedale, meeting informativi, incontri a scuola e una serie di controlli gratuiti per la pressione arteriosa e le urine. Nel 2017 il tema centrale è la correlazione tra obesità e malattie renali, con l'accento posto sul corretto stile di vita per prevenire i problemi di peso, tra i principali fattori di rischio per tali patologie. In Italia si stima vivano 15 milioni di ipertesi, 10 milioni di obesi e 5 milioni di diabetici, tutti soggetti fortemente a rischio per patologie renali. Esse colpiscono 4 milioni di italiani, dei quali ben 50 mila sono costretti alla dialisi cronica, con un impatto significativo sulla qualità della vita.

Cosa sono i reni

I reni sono principalmente organi di tipo escretore che fanno parte dell'apparato urinario. Sono due e si trovano a destra e a sinistra della colonna vertebrale, tra le ultime vertebre toraciche e le prime lombari. Hanno una caratteristica forma di fagiolo, sono di colore rosso-brunastro e sono lunghi poco più di 10 centimetri, larghi 7/8 e spessi 2/3. Il rene destro è tipicamente più ‘tozzo' e piccolo del sinistro di 1/1,5 centimetri, a causa della presenza ingombrante del fegato. Nella parte superiore si trova la ghiandola surrenale, deputata alla regolazione dello stress sintetizzando specifici ormoni. L'unità funzionale del rene è il nefrone, dal quale prende il nome anche la branca della medicina che si occupa di tali organi, la nefrologia. In ogni rene umano sono presenti circa un milione di nefroni, responsabili di tutte le sue funzioni.

A cosa servono i reni

Il compito più noto dei reni è quello di filtrare il sangue ripulendolo dalle sostanze di scarto e tossiche, principalmente i composti azotati prodotti dal metabolismo, che vengono accumulate nella vescica per essere successivamente espulse attraverso l'urina. Un'altra funzione fondamentale di tali organi è quello di mantenere l'equilibrio fisiologico di liquidi e sali minerali all'interno dell'organismo, il cosiddetto equilibrio idrosalino. I reni hanno anche una funzione endocrina secernendo ormoni e altre sostanze (come l'eritropoietina o EPO, le prostaglandine e la renina) con varie funzionalità, dalla produzione di globuli rossi al trasporto del calcio.

Le principali patologie ai reni

La patologia più nota è la generica insufficienza renale, nella quale gli organi non riescono ad espletare le proprie fondamentali funzioni. Essa può essere acuta o cronica e va trattata con apposite terapie e la dialisi. L'insufficienza renale può essere una complicazione della nefropatia diabetica, un deterioramento delle funzionalità legata al diabete. I calcoli renali rappresentano l'accumulo di sali minerali nell'apparato urinario, mentre il rene policistico è una malattia genetica nella quale il tessuto renale viene sostituito da numerose cisti. Piuttosto comune anche la sindrome nefrosica, caratterizzata dalla presenza di proteine nelle urine; la glomerulonefrite comporta invece l'infiammazione dei glomeruli renali, la rete di capillari incaricata di filtrare il sangue.

I sintomi da non sottovalutare

Poiché i reni sono coinvolti nel filtraggio del sangue e nella produzione di urina, tra i primi campanelli di allarme vi sono proprio le variazioni nel bisogno di urinare (la cosiddetta minzione) e nelle caratteristiche del liquido. La necessità di andare più volte in bagno, l'espulsione di una quantità minima di urina nonostante lo stimolo, la presenza di sangue, un odore pungente o colorazioni particolari sono tutti segnali che richiedono un consulto col medico. Poiché i reni sono legati alla produzione di globuli rossi, anche stanchezza fisica e mentale possono scaturire da patologie nefrologiche. Altri sintomi noti sono la ritenzione idrica, il prurito e persino la percezione differente dei sapori. Spesso anche il comune mal di schiena celare malattie renali.

Le cattive abitudini che fanno male ai reni

Come per moltissime altre patologie, l'alimentazione gioca un ruolo chiave nella salute dei reni, e non è un caso che il tema principale della Giornata Mondiale del Rene 2017 sia proprio la correlazione con l'obesità. Mangiare troppo sale e bere bevande zuccherate in quantità, ad esempio, non solo complicano il lavoro di filtraggio, ma affaticano i reni anche dal punto di vista della regolazione pressoria. Bere poca acqua favorisce l'accumulo di sostanze tossiche nei reni e nell'organismo, così come consumare poca frutta e verdura può catalizzare lo sviluppo dei calcoli.

L'importanza dei trapianti

Nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica terminale, che può essere innescata dal rene policistico, dalla nefropatia interstiziale o da altre patologie, la dialisi o il trapianto si rendono necessari per la sopravvivenza. Una volta che assieme al medico si è valutata l'opzione dell'intervento si entra nelle liste d'attesa, sino alla disponibilità dell'organo. Poiché il rene può essere donato anche da un donatore vivente, i trapianti possono essere inclusi nelle cosiddette catene ‘cross over' e coinvolgere i donatori samaritani, cioè coloro che decidono di offrire alla collettività il proprio organo senza chiedere nulla in cambio. Il trapianto di rene rappresenta una delle eccellenze sanitarie in Italia e spesso vengono effettuati interventi all'avanguardia, come quello recentemente eseguito a  Torino con l'ausilio di un robot.

Perché possiamo vivere con un rene solo

Nel nostro organismo diversi organi si presentano doppi, come ad esempio i polmoni, ma il caso dei reni è del tutto peculiare, poiché in mancanza di uno si può vivere perfettamente, al di là della necessità di effettuare controlli periodici e dover mantenere un corretto stile di vita (consigli validi anche per chi ha tutti e due i reni). Ciò è possibile perché nel caso venisse a mancare la funzionalità di un rene, l'altro si sobbarcherebbe l'intero lavoro, normalmente bilanciato. L'unico rene funzionante si ipertrofizza e cresce in dimensioni come risposta all'impegno aggiuntivo, senza provocare alcun tipo di problema alla salute. Proprio per questo si può diventare donatore samaritano solo col rene.

[Foto di sasint]

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