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Pazienti con Parkinson grave tornano a camminare grazie a rivoluzionaria stimolazione spinale

Ricercatori canadesi hanno messo a punto un rivoluzionario dispositivo medico che, inviando una stimolazione elettrica direttamente al midollo spinale, ripristina la capacità di camminare nei pazienti colpiti dalla forma più avanzata del morbo di Parkinson. I risultati preliminari estremamente promettenti dovranno essere confermati su un numero più ampio di pazienti.
A cura di Andrea Centini
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Grazie a un impianto che stimola elettricamente il midollo spinale, pazienti colpiti dallo stadio più avanzato e debilitante del morbo di Parkinson sono tornati a camminare. Il rivoluzionario dispositivo medico è stato messo a punto da un team di ricerca canadese composto da ricercatori del London Health Sciences Centre presso il Lawson Health Research Institute e della Scuola di Medicina e Odontoiatria dell'Università dell'Ontario Occidentale.

Rivoluzione. Circa un quarto dei pazienti colpiti dalla grave patologia neurodegenerativa manifesta difficoltà a camminare così grandi che, anche a causa delle continue cadute e dei "blocchi" improvvisi, molto smette di provarci, oppure si limita a movimenti minimi, con un impatto devastante sulla qualità della vita. Questo “cortocircuito” avviene perché il Parkinson disturba la corretta comunicazione tra il cervello e gli arti inferiori, impedendo ai nervi di trasmettere in modo pulito il segnale che indica il completamento di un movimento (passo) prima di inviare il comando per eseguire il successivo. In parole semplici, il dispositivo sviluppato dai ricercatori canadesi rinforza questo segnale inviato dalle gambe al cervello, migliorando sensibilmente le capacità motorie grazie a una stimolazione elettrica con una frequenza compresa tra 30 Hz e 130 Hz

L'esperimento. In un recente esperimento condotto con cinque pazienti, la stimolazione spinale (durata per un periodo massimo di 4 mesi) ha migliorato l'andatura, la lunghezza media dei passi, la velocità e ha ridotto drasticamente i momenti in cui i pazienti restano bloccati. L'aspetto più sorprendente risiede nel fatto che i benefici perdurano anche al termine della stimolazione elettrica; questo avviene perché secondo gli scienziati, coordinati dal professor Mandar Jog del Dipartimento di Neurologia Clinica dell'ateneo canadese, il dispositivo “risveglia” i meccanismi di feedback tra le gambe e il cervello assopiti dalla malattia. Anche le scansioni cerebrali dimostrano che le aree deputate al controllo dei movimenti vengono ripristinate in seguito al trattamento con stimolazione elettrica.

Pazienti entusiasti. “Posso camminare molto meglio. Non sono più caduta da quando ho iniziato il trattamento, mi ha dato più sicurezza e non vedo l'ora di fare più passeggiate con mio marito Stan e magari anche da sola per conto mio”, ha dichiarato alla BBC Gail Jardine, una donna di 66 anni trattata dai medici canadesi. Un altro paziente, Guy Alden, ha invece dichiarato di non aver più bisogno della sedia a rotelle e di non essere più rimasto “bloccato” in mezzo alla folla. I risultati preliminari su questo dispositivo, che dovranno essere confermati su un campione molto superiore di pazienti, sono estremamente promettenti e potrebbero migliorare la qualità della vita di migliaia di persone. I dettagli sul dispositivo sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Movement Disorders.

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