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Disturbi del sonno: quando dormire fa paura

Paralisi ipnagogica, cosa sono le allucinazioni notturne e cosa fare

Circa l’8% della popolazione ha sofferto almeno una volta di questo disturbo associato ad allucinazioni, visioni spaventose che durano pochi istanti durante i quali il corpo è paralizzato. In passato si credeva che a causarle fossero demoni, streghe e fantasmi.
A cura di Redazione Scienze
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La paralisi del sonno (o paralisi ipnagogica) si presenta come un incubo ad occhi aperti: un brusco risveglio nel cuore della notte o alle luci dell'alba con la sensazione di essere completamente paralizzati e di asfissia, associata talvolta ad allucinazioni. Poi la visione: quella di un fantasma o di un demone, magari appollaiato sul proprio petto che opprime la possibilità di respirare, come nella celebre ed intrigante opera di Johann Heinrich Füssli, oppure di una strega che in piedi accanto al proprio letto impedisce alla vittima di turno di muoversi, degli alieni o, a seguire, di tutte le diverse forme che, a seconda dei tempi e della cultura in cui viviamo, prendono i nostri incubi; oppure la sensazione di levitare.

La paralisi ipnagogica è un disturbo del sonno che si verifica durante la fase di addormentamento e, soprattutto, al momento del risveglio; può durare da alcuni istanti fino ad un paio di minuti e consiste in una paralisi di tutti i muscoli corporei a cui, tuttavia, corrisponde una piena coscienza del soggetto coinvolto che riesce talvolta a fare dei piccoli movimenti, ad esempio con gli occhi e le dita. Molto spesso si avverte una sensazione di soffocamento dovuta allo stato di immobilità in cui ci si trova che, in passato, veniva spiegata con la presenza di un estraneo minacciosamente seduto sul cuore.

Paralisi ipnagogica, quella paura nel cuore della notte.
Paralisi del sonno nella rappresentazione di Johann Heinrich Füssli, "L'Incubo".
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Sintomi delle paralisi ipnagogiche e ipnopompiche

La paralisi del sonno è una parasonnia molto diffusa che si presenta durante lo stato ipnagogico (di addormentamento) o quello ipnopompico (di risveglio). I sintomi comuni sono coscienza, rigidità dei muscoli e difficoltà respiratorie. Spesso la paralisi è accompagnata anche da allucinazioni di esseri mostruosi, a cui il cervello attribuisce la responsabilità del malessere "facendoli sedere" sullo stomaco o rappresentandoceli mentre ci strozzano. Altre volte si tratta di presenze oscure che non sono raffigurate vicine al soggetto paralizzato, ma che comunque infestano la stanza. Le allucinazioni, oltre che visive, possono essere anche (o esclusivamente) uditive. L'impossibilità di muoversi e lo stato d'ansia che ne deriva accrescono la paura e, se da un lato portano la psiche ad elaborare angosciose rappresentazioni oniriche durante la paralisi, dall'altro portano il soggetto sofferente a chiedersi, dopo la crisi ipnagogica, se si sia realmente corso un pericolo (di soffocamento, ad esempio). Ebbene, i medici definiscono la paralisi del sonno un fenomeno benigno, privo di conseguenze. Altro è il discorso se si associano altre sofferenze come la narcolessia.

Altre volte a questo malessere si associa la sensazione di levitare. In questi casi il soggetto sofferente potrebbe percepire non tanto la rigidità muscolare, quanto l'impressione di volare o di uscire dal proprio corpo. Non è detto che questa sensazione porti con sé i "mostri" e che venga percepita con angoscia dal sognatore.

Paralisi e allucinazioni non sono la stessa cosa

Spesso la paralisi del sonno viene confusa con allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche che possono accompagnare l'irrigidimento di muscoli, ma che in altri casi possono prescindere dalla paralisi. Queste allucinazioni – quando non associate alla paralisi – possono avere cause estremamente serie e non vanno confuse con fenomeni molto comuni come le illusioni (ad esempio la vestaglia appesa che sembra un fantasma) o meno "complessi" come le allucinosi, nelle quali l'allucinato vede soggetti inesistenti della cui inesistenza è però consapevole (ad esempio un mostro da cui non fugge).

Cause della paralisi del sonno

"L'incubo" di Eugène Thivier nel Museo degli Agostiniani a Tolosa (Foto di Traumrune).
"L'incubo" di Eugène Thivier nel Museo degli Agostiniani a Tolosa (Foto di Traumrune).

Lo stato di totale rilassamento e di perdita del controllo dei muscoli è assolutamente normale: ogni notte si verifica con una certa frequenza durante il sonno di ciascuno, mentre il nostro cervello è impegnato a sognare. Quello che è anomalo è l'associazione di questo ad uno stato cosciente della mente; tra le cause individuate ci sarebbero lo stress, la mancanza di riposo, l'irregolarità dei ritmi di vita e, secondo molti specialisti, anche la predisposizione genetica alle parasonnie gioca un ruolo determinante. Probabilmente, in passato, lo stesso terrore delle forze malvagie contribuiva a creare negli uomini condizioni di forte agitazione che potevano generare gli «incubi a occhi aperti».

Un recente studio condotto dal dottor Brian A. Sharpless, dell'Università della Pennsylvania, è tornato sull'argomento per cercare di chiarire quanto sia diffusa la paralisi del sonno: ne è emerso, mettendo a confronto ricerche effettuate negli anni passati, che il 7,6% della popolazione ne è affetto, con punte di 28,3% tra i giovani studenti e 31,9% tra gli anziani con disturbi psichici. Tra questi, però, vi è da fare una netta distinzione tra quanti hanno vissuto questa esperienza una sola volta nella propria vita, o comunque in maniera estremamente sporadica, e quelli per cui la paralisi ipnagogica costituisce un vero e proprio disturbo cronico per il quale possono, spesso, temere di lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo.

Le percentuali salgono secondo un altro studio pubblicato dal Journal Of Sleep Research, la cui analisi su 862 intervistati rivela che ben il 30% ha vissuto almeno una paralisi del sonno, mentre un altro 8% ne soffre con maggiore frequenza. Questo studio ha sostanzialmente confermato alcune cause sospette, come l'alterazione del ciclo sonno-veglia, lo stress e la maggiore propensione dei soggetti che soffrono di crisi d'ansia. Altra conferma data da questo studio è la moderata ereditarietà del malessere (53% dei casi).

Al di là delle statistiche, i meccanismi vanno ancora tutti chiariti. I circuiti cerebrali che entrano in funzione durante paralisi e allucinazione sono diversi, ma è possibile che entri in funzione anche l'amigdala, quella parte del cervello che gestisce alcune emozioni dominate dagli istinti, quale la paura. Questa spiega il motivo per cui la paralisi ipnagogica, che di fondo è un incubo, riesce a generare sensazioni tanto vivide.

Rimedi e cure contro la paralisi del sonno

Non esiste una cura per la paralisi del sonno. Il tema, del resto, è molto dibattuto dalla comunità scientifica e ancora non si è venuti a capo del problema. Ciononostante la correlazione con disturbi del ciclo del sonno e con lo stress appare evidente. E’ dunque consigliato limitare l’uso di sostanze eccitanti come il caffè, il the, l’alcool e la nicotina. Ovviamente bisognerebbe anche mettere in pratica dei rimedi contro lo stress e dormire in un ambiente confortevole, scegliendo con attenzione il letto e regolando la temperatura della stanza tra i 18 e i 20 gradi.

Stati emotivi particolari, come depressione o attacchi di panico, facilitano il presentarsi di questo disturbo. Per combattere tensioni e rigidità muscolari accumulate durante il giorno può essere utile ricorrere a un bagno caldo, magari con oli essenziali, e praticare attività fisica, ma non di sera, per aiutare il sonno. Sarebbe anche bene evitare di dormire supini, ovvero sdraiati sulla schiena, perché facilita il presentarsi della paralisi e accresce la sensazione di soffocamento. Anche fattori ereditari influenzano la possibilità di soffrire di paralisi nel sonno, mentre, secondo alcuni studi neurologici, è statisticamente più frequente tra i 25 e i 44 anni. La cosa più importante per evitare questo disturbo resta dormire con regolarità tra le sei e le otto ore per notte. Le paralisi del sonno non sono pericolose, ma, in caso diventino frequenti, è bene parlarne con un medico per essere certi che non siano legate ad altri disturbi, come la narcolessia o le alterazioni enzimatiche. In questi casi il medico potrebbe suggerire una terapia a base di antidepressivi. In generale, però, questo malessere non richiede alcun trattamento.

Cosa fare in caso di paralisi del sonno? Consapevolezza

Regolata la propria vita, la frequenza delle paralisi ipnagogiche si ridurranno o scompariranno del tutto. Ciononostante potrebbero comunque presentarsi e il soggetto che ne soffre potrebbe trovarsi nuovamente di fronte ai propri "mostri". Ebbene, la chiave per affrontare una paralisi del sonno è la consapevolezza. La coscienza di quanto sta accadendo vi calmerà e in casi straordinari potrebbe portarvi a fare un sogno lucido (cioè "controllato" da voi stessi). Spesso basta una paralisi sofferta nel proprio passato perché il soggetto acquisti coscienza di quanto sta accadendo nella crisi successiva. Per affrontare queste illusioni terrificanti nel migliore dei modi il più delle volte basta questo: sapere che si tratta di semplici allucinazioni, irreali e innocue proiezioni della mente. Per il resto si possono tentare diversi approcci:

  • Tentare di liberarsi dalla paralisi può accrescere l'angoscia, quindi molto spesso è meglio aspettare che passi, dato che sapete di che si tratta. Vi può aiutare in ciò la concentrazione su alcuni dettagli che rivelano a voi stessi il controllo del corpo: muovere l'alluce o gli occhi vi fa capire che la paralisi ha cause non propriamente muscolari. In altri casi vi potreste concentrare sulla respirazione e sull'alternanza inspirazione-espirazione. Provare a parlare durante la paralisi di sonno può alimentare l'angoscia. Bisogna dunque resistere anche alla tentazione di chiedere aiuto a chi dorme con noi. A volte il sogno viene rotto da un urlo reale, ma si tratta in realtà di una voce che avete emesso quando la paralisi è finita.
  • Chi invece è avvezzo all'onironautica può provare a rompere la paura con alcuni trucchi del "mestiere". Bisogna ricordare ancora una volta che la paralisi non è un incubo qualsiasi, il che può rendere difficile anche all'onironauta esperto fare ciò che invece gli riesce con i sogni comuni. Ciononostante secondo alcune testimonianze acquistare il controllo di questo particolare incubo è possibile e permetterebbe di fare dei "mostri" ciò che si vuole, magari spezzando l'incantesimo con un invito al gioco. Così le presenza oscure si riveleranno per quello che sono: voi stessi.
  • Nel caso in cui il disturbo si presenti attraverso la sensazione di levitazione, l'onironautica può risultare più facile. Bisogna sempre acquistare la consapevolezza del sogno per poter gestire la leggerezza del proprio corpo senza angoscia (che comunque si associa di più all'apparizione di mostri). In questi casi ci si può trasportare lontano o volare con il proprio letto nello Spazio, magari – in caso di paralisi da addormentamento – transitando senza accorgersene e dolcemente in un sogno "dipinto di blu".

Paralisi del sonno e paranormale

La suggestione circa un legame tra paralisi del sonno e paranormale è sempre stata forte e lo è anche oggi, nonostante l'origine psicologica del disturbo sia più che evidente. In Europa, un tempo, si credeva che le paralisi del sonno fossero frutto della realtà e delle potenze del male: il diavolo ed i suoi emissari, le fattucchiere sempre pronte a prendere di mira gli abitanti dei loro stessi paesini, inviavano questi messaggeri di paura ed orrore ai quieti dormienti per terrorizzarli e, talvolta, avvisarli di qualcosa. Intrusi che si insinuavano tra le pieghe dell'inconscio, tra il sonno e la veglia, sono stati individuati da tantissime civiltà a partire dall'antichità ma le spiegazioni scientifiche di questo fenomeno sono assai più recenti. Insomma, anche in questo caso la vista di un fantasma è solo una proiezione della mente, anche se alcune credenze continuano a essere diffuse al punto che il web abbonda di video fake che suggeriscono incontri extrasensoriali e guide per procurarsi allucinazioni ipnagogiche.

Ancora oggi, in Marche e Abruzzo, ad esempio, la responsabile della paralisi del sonno può essere la pantafa o pandafeche, una creatura vestita di bianco con muso lungo e occhi demoniaci. Secondo queste credenze per liberarsi della creatura basterebbe dormire con una bella bottiglia di vino accanto al letto, perché la pandafeche ne sarebbe ghiotta. Altri si rifanno al mondo X Files, dando la colpa della paralisi del sonno agli alieni. Come già detto, però, questo disturbo ha una solida spiegazione scientifica che esclude ogni fattore paranormale, sia mitologiche creature che abitanti di altri mondi.

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