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Ecco perché quella delle Scie chimiche è una bufala

Nonostante nessuno sia riuscito a presentare prove reali la tesi delle Scie chimiche continua a girare in Rete. Ecco perché le scie rilasciate dagli aerei non devono spaventarci.
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A cura di Juanne Pili
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La teoria delle Scie chimiche continua ad essere molto diffusa in Rete, nonostante fin da prima delle sue origini esistano spiegazioni notevolmente documentate riguardo la formazione delle scie di condensa rilasciate dagli aerei. Nessun esperto se ne stupisce, nessun teorico sciachimista è mai riuscito a dimostrarne l'esistenza.

Le origini bio-terroriste

E' possibile datare con precisione la nascita di una delle tesi più campate in aria (è proprio il caso di dirlo) nella storia del complottismo moderno. Sì perché non è tutta colpa di Internet, le teorie di complotto sono sempre esistite, fin dall'antichità.

Era il 17 settembre 1997. Larry Wayne Harris (teorico della supremazia ariana) e Richard Finke fondano a Lancaster, nell'Ohio, la Lwh consulting, un'azienda dedita alla consulenza contro gli attacchi bio-terroristici. Inizialmente cercano di scalare il loro brand diffondendo il falso allarme di una imminente epidemia di peste bubbonica. L'idea non riscuote successo – per fortuna – ma avevano già pronto un piano B: il complotto delle Scie chimiche. Non è proprio farina del loro sacco, ma hanno saputo comunicarla decisamente meglio.

Dal bio-terrorismo alle Scie chimiche. L'origine della tesi è attribuita al giornalista radiofonico americano Bill Brumbaugh, che se l'inventa nel 1995. Non essendo un esperto si affiderà alla consulenza di Harris, microbiologo, che non pubblicherà mai nessuno studio a riguardo, oltretutto salterà fuori che la minaccia della peste bubbonica non era del tutto infondata; infatti verrà arrestato per detenzione illegale di fiale del bacillo nella sua abitazione. Intanto però il piano B era già partito: grazie ad una catena di Sant'Antonio via mail diffondono la bufala riguardo a delle analisi effettuate dalla Aqua-tech Environmental, che dimostrerebbero un avvelenamento delle acque mediante diobromoetano e cloruro di zinco. Peccato che la data delle analisi sia di un giorno più vecchia della mail originale. Oltretutto la presenza di queste sostanze è spiegabile con l'inquinamento industriale, nel caso del cloruro di zinco la nocività è dimostrata solo su cavie di laboratorio, ed in ogni caso occorre prestare attenzione alla quantità: la dose fa il veleno.

Si chiamano scie di condensa

Da allora la tesi si arricchisce ed esistono numerosissime varianti sullo scopo e le sostanze che ne proverebbero l'esistenza. In Italia giunge mediante l'attività di spam dei fratelli Marcianò. Ma come distinguiamo una scia chimica da una di condensazione? Il recente esperimento in Tv di Valerio Rossi Albertini mette in evidenza il fatto che non vi è alcun modo, dal momento che sono tutte spiegabili ampiamente con le conoscenze meteorologiche a nostra disposizione.

scie chimiche

Niente scie prima degli anni '90. Tra le affermazioni più comuni a riguardo la tesi in base al quale non si sarebbero mai registrate scie di condensazione rilasciate dagli aerei prima degli anni '90. Basterebbe fare una rapida ricerca in Rete per capire che non è affatto così. Fin dalle origini dell'aviazione abbiamo diverse testimonianze a conferma del fatto che si tratta di un fenomeno fisico ben noto. Le prime spiegazioni risalgono al 1943, quando la rivista Popular science dedicherà ampio spazio a quel che allora poteva essere considerato un vero e proprio enigma, almeno per i non addetti ai lavori.

Nozioni di base. Ne esistono tanti tipi, noi ci limiteremo ad elencare quelle che vengono maggiormente fraintese dai teorici sciachimisti. La persistenza in generale è il fattore che inquieta di più, questo però non stupisce gli esperti. La tensione o pressione del vapor saturo dell’acqua fa sì che più l’aria viene riscaldata maggiore sarà la probabilità di trovarvi del vapore. Normalmente si fa l'esempio della vasca: l'aria calda ne aumenta le dimensioni, quindi sarà necessaria più umidità per riempirla; viceversa avremo una vasca piccola, aumentando così le probabilità di saturazione. Alcune scie vengono considerate anomale solo perché chi le osserva non ha la minima infarinatura di nozioni fisiche applicate alla meteorologia.

Scie discontinue. Se ci pensiamo anche le nuvole ordinarie non hanno contorni sfumati, sono bensì definiti, passando bruscamente dal bianco all'azzurro del cielo. L'atmosfera non è omogenea, ovunque troviamo "bolle di atmosfera" con condizioni di umidità, temperatura e saturazione diverse; basta che un aereo passi da una zona dove le condizioni sono favorevoli ad una dove queste mancano per avere una brusca interruzione della scia di condensa, che poi riprende se l'aereo torna in una zona con condizioni favorevoli, questo può accadere anche entro distanze relativamente ridotte.

Scie reticolari. Si spiegano con l'aumento delle rotte aeree e della loro frequenza. Due aerei possono spesso incrociare le proprie rotte, essendo le scie rilasciate estremamente leggere il vento più deformarle o traslarle, così quando le rotte tornano a incrociarsi abbiamo la curiosa formazione a scacchiera o rete. Per una migliore comprensione suggeriamo la visione del video incorporato sopra.

Nubi incredibili. Vi sono altri fenomeni che se non venissero guardati con superficialità dovrebbero meravigliarci di quanto la Natura possa essere maestra d'arte, ed effettivamente lo è sempre stata. Pensiamo ai Fohn e agli Stau.

Se l’aria è umida (aria atlantica o mediterranea) si avrà condensazione di nubi. Sul lato sopravvento (Stau) si formano forti correnti ascendenti di aria, siamo in una situazione equivalente a quella vista i Fig.2, quando l’aria raggiunge la temperatura di rugiada il vapore condensa e si formano le nubi, l’umidita’ viene eliminata sotto forma di pioggia, tali piogge possono essere anche molto copiose e perdurano fino a quando persiste questa situazione … Appena superato il crinale l’aria precipita verso il basso, si ha esattamente il fenomeno opposto, l’aria si riscalda per compressione adiabatica, fino a quando contiene goccioline allo stato liquido queste evaporano raffreddando l’aria, il riscaldamento si riduce a 5°C ogni 1000 metri,  quando tutte le goccioline saranno evaporate sara’ di 10°C ogni 1000 metri. Ma quasi tutto il vapore contenuto nell’aria e’ stato eliminato sotto forma di pioggia sul lato dello stau, per cui si puo’ ragionevolmente calcolare tutto il versante sottovento (föhn) con un gradiente termico di 10°C ogni 1000 metri … Nell’esempio di Fig.4 sul lato sopravvento (STAU) dalla quota di 1000 m fino a 3000  m la temperatura scende di 5°C ogni 1000 m, mentre su quello opposto (FÖHN) sale di 10°C ogni 1000 m, per cui se sul lato sopravvento abbiamo 20°C, sottovento avremo 30°C. Ecco perche’ il föhn e’ un vento caldo e secco.

Foto tarocche e analisi incomprese

Un discorso a parte meritano le "prove" letteralmente costruite ad arte o totalmente fraintese per evidenti lacune di chi sostiene le tesi sciachimiste.

L'aereo coi tanker chimici. Ne girano diverse versioni, si tratta sempre di immagini prese da siti pubblici di compagnie aeree, riguardanti i test di routine per verificare stabilità dei mezzi in volo, i quali richiedono l'utilizzo di taniche piene d'acqua. Spesso c'è chi le ritocca inserendo cartelli inquietanti, ma in generale è la decontestualizzazione delle immagini a giocare un ruolo fondamentale. Tutt'oggi queste foto continuano ad essere riproposte in Rete nonostante abbiamo già una spiegazione, confermabile da qualsiasi ingegnere aeronautico e dagli operai che effettuano questi test in tutto il Mondo.

bufala tanker chimici
Nella foto a sinistra l'immagine taroccata, a destra quella originale presa dal sito Airliners.

Le analisi dei terreni. Ormai sono un classico, che si spiega abbondantemente con la totale ignoranza di nozioni riguardanti la chimica e la diffidenza nei confronti dei chimici: qualsiasi esperto al Mondo può confermare che i valori raccolti nei terreni non presentano anomalie, ed al limite possono spiegarsi con il ben noto inquinamento delle falde e dei terreni. Avevamo chiesto a un parere a Simone Angioni (chimico e debunker particolarmente esperto riguardo alle tesi sciachimiste) facendogli analizzare uno dei documenti che maggiormente circolano in Rete.

analisi terreni

Già nelle mie conferenze da anni sottolineo la differenza tra microgrammi e milligrammi. I simboli sono “leggermente” diversi: “µg” indica i microgrammi, mentre mg indica i milligrammi. I microgrammi sono 1000 volte più piccoli dei milligrammi. Il 99% dei documenti e degli “esperti” di scie chimiche fanno questo errore, anche questa volta non fa eccezione. Il documento parte indicando gli standard normativi per l’acqua minerale. Qui devo per forza sottolineare che l’acqua piovana non è acqua minerale. L’acqua che cade dal cielo contiene pochissimi sali minerali e potrebbe contenere inquinanti assorbiti durante la caduta, quindi è sconsigliato berla. Per anticipare le critiche stile “non c’è più la pioggia di una volta” aggiungo che l’acqua piovana non è mai stata una buona acqua da bere a causa dei pochi sali minerali disciolti. Di conseguenza l’acqua piovana è potabile (nel senso che berla non provoca conseguenze), ma non è minerale (ovvero non possiede proprietà favorevoli alla salute  D.Lgs 339/99).  Gli standard per l’acqua minerale descritti nel documento sono errati e fanno confusione tra milli e microgrammi. Basta consultare la fonte primaria (D.L. 31/2001) per accorgersi dei numerosi errori. Per brevità commento solo i due metalli più controversi, cioè bario e alluminio. Per il Bario si è fatto confusione tra i milli e i microgrammi quindi il limite è di 1mg/L nella normativa e quindi va considerato 1000 volte superiore a quanto sostiene il documento. Per l’alluminio il limite è corretto e infatti nelle analisi dell’acqua piovana il quantitativo risulta di gran lunga inferiore al limite. Solo in un articolo di giornale il limite è superato, ma non sono riportate le analisi e non vi è traccia dell’evoluzione della vicenda. In molti casi dipende da come viene condotta l’analisi visto che l’alluminio in soluzione è tossico, ma molto spesso è semplicemente in sospensione come minerale quindi decisamente meno tossico. Per questo motivo le analisi non riportano assolutamente nulla fuori dalla norma. Per esserlo i numeri dovrebbero essere di almeno 1000 mg/L per il bario e almeno 200 mg/L per l’alluminio. Mi pare che in tutti i casi siano ben lontani dai limiti di legge, pur considerando la premessa su acqua minerali e acque potabili. D’altro canto sia l’alluminio che il bario sono tra gli elementi più presenti nella polvere quindi è difficile pensare di non trovarli nell’acqua piovana.

Le scie di condensa si possono prevedere

La differenza tra una tesi scientifica ed una pseudoscientifica sta nella sua utilità, nella capacita di poterla usare per fare delle predizioni, la realtà infatti è la principale alleata della Scienza, anche per correggere e rifinire teorie precedenti. Ad oggi le nostre conoscenze meteorologiche non ci permettono di sapere se tra una settimana pioverà, certe volte anche il domani può serbare sorprese, in altri casi invece abbiamo maggiori possibilità, come nel caso della formazione di scie di condensa. E' sufficiente infatti incrociare i dati riguardo le rotte aeree, con quelle delle condizioni climatiche nel Mondo, per poter prevedere con una certa precisione la formazione di scie di condensa nel cielo. Un servizio di Google dedicato a questo scopo (Artificial Sky) si è burlato recentemente degli sciachimisti, giocando sul doppio senso del termine "cielo artificiale". Effettivamente tutto è chimico e le scie di condensa si devono comunque ad una azione antropica, visto che gli aerei non si riproducono in Natura.

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