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Come si muovono le correnti oceaniche?

Gli scienziati dell’ESA hanno realizzato quella che ritengono essere la più accurata mappa delle correnti oceaniche globali.
A cura di Redazione Scienze
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credit ESA/CNES/CLS
credit ESA/CNES/CLS

Vi ricordate di GOCE? Se il nome non vi suggerisce nulla, provate a far mente locale sull'annuncio diramato nel novembre dell'anno scorso dalla protezione civile italiana in occasione del rientro in atmosfera di un satellite ESA, con il quale si invitavano i cittadini del nostro Paese a chiudersi in casa onde evitare l'impatto con frammenti dell'oggetto in caduta sulla superficie terrestre (eventualità a dir poco improbabile). Se avete fatto mente locale, adesso sappiate che, un anno dopo quell'episodio, gli esperti dell'agenzia spaziale europea hanno reso noti i risultati degli studi condotti sulla base dei dati raccolti proprio da GOCE, presentandoli come una vera svolta nella comprensione delle correnti oceaniche.

Il perfetto geoide di GOCE

Il satellite Gravity Field and Steady-State and Ocean Circulation Explorer aveva il compito di rilevare e mappare tutte le variazioni nella gravità terrestre con una precisione senza precedenti: il prodotto finale è stato il miglior "geoide", un ipotetico oceano globale a riposo, mai realizzato prima. Mentre questa missione era ben nota, il secondo obiettivo era quello di esplorare la circolazione oceanica: anche in questo caso, servendosi dei dati raccolti da GOCE durante i suoi quattro anni di missione tra il 2009 e il 2013, gli scienziati sono riusciti a ricostruire un modello senza pari, riportante movimenti e velocità. Per fare ciò, il geoide realizzato da GOCE è stato "sottratto" ai dati relativi all'altezza media della superficie marina misurata in oltre vent'anni di osservazioni "dall'alto", grazie a diversi satelliti ESA, incluso Envisat. Ne è risultato un modello di topografia dinamica in cui la superficie oceanica mostra livelli di acqua superiori o inferiori alla media rappresentata dal geoide, con un'accuratezza mai raggiunta fino ad ora. Tale modello di circolazione è stato inoltre integrato con le informazioni ricavate da punti di misurazione terrestri, ad esempio con delle boe mobili: questo ha consentito di conoscere caratteristiche su piccola scala delle correnti che andavano al di là delle possibilità di comprensione di qualunque satellite, fornendo al contempo la conferma dei dati della mappa.

In rosso le zone in cui l'acqua è superiore alla superficie del modello gravitazione, in blu dove l'acqua è al di sotto. (foto ESA/CNES/CLS)
In rosso le zone in cui l'acqua è superiore alla superficie del modello gravitazione, in blu dove l'acqua è al di sotto. (foto ESA/CNES/CLS)

Verso "previsioni del tempo" più precise?

Una mappa del genere può essere fondamentale in primo luogo per la comprensione dei livelli del mare e delle dinamiche che attualmente riguardano i grandi ghiacciai dei circoli polari, consentendo di tenere viva l'attenzione su una questione delicata e di importanza primaria per la scienza. Ma la conoscenza precisa dei movimenti oceanici, e delle velocità a cui si muovono le correnti, potrebbe anche migliorare di molto la capacità umana di prevedere l'andamento climatico. GOCE, nonostante il suo pensionamento, è insomma ancora attivo più che mai per fornire informazioni fondamentali agli studiosi, utili a capire meglio in che modo la nostra Terra si muove e come si sta trasformando.

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