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Ci siamo, New Horizons arriva su Plutone

Dopo un viaggio durato 9 ani la sonda NASA effettua il suo passaggio radente: per le immagini, però, dovremo aspettare i tempi delle distanzi spaziali.
A cura di Nadia Vitali
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Questa è una delle immagini scattata da New Horizons, tra le ultime rilasciate dalla NASA: risale a qualche ora prima del passaggio radente, decisamente uno degli eventi più importanti dell'anno in fatto di esplorazione spaziale.

Il fly by è previsto per le 13:49 (ora italiana): allora la sonda invierà un segnale di conferma che, però, impiegherà diverse ore a giungere sulla Terra. Dopodiché potremo iniziare ad avere le immagini dettagliate del Pianeta nano e del suo satellite più massiccio, Caronte: un momento emozionante, soprattutto alla luce del fatto che questi oggetti ad oggi erano stati osservati esclusivamente da lontano, seppur con strumenti potenti come il telescopio spaziale Hubble.

La fotografia è stata ottenuta grazie alla camera LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) quando New Horizons si trovava ad una distanza di circa 2 milioni e mezzo di chilometri: il punto di massima vicinanza, invece, porterà la sonda ad "appena" 12.500 chilometri dalla superficie del Pianeta.

Adesso abbiamo conquistato tutti i Pianeti del Sistema Solare, possiamo dirlo. All'appello degli osservati da vicino, infatti, mancava esclusivamente il signore infernale che se ne sta confinato ai margini e che ultimamente si è anche visto "ridurre" al rango di Pianeta nano; nel 2006 l'Unione astronomica internazionale aveva infatti riclassificato l'oggetto celeste. Poco male, comunque, dato che è in buona compagnia con Cerere, Haumea, Makemake ed Eris.

Immagine di Plutone proveniente dalla sonda New Horizons la mattina del 14 luglio 2015 (Foto Nasa).
Immagine di Plutone proveniente dalla sonda New Horizons la mattina del 14 luglio 2015 (Foto Nasa).

Per questo momento storico abbiamo dovuto aspettare quasi dieci anni – la partenza è avvenuta da Cape Canaveral nel gennaio del 2006 – passando anche per un'anomalia che, qualche giorno fa, aveva fatto temere il peggio.

Ma il viaggio non finisce qui: dopo aver raccolto dati sulla geomorfologia di Plutone e Caronte (magari aiutando a risolvere così il mistero della natura ambigua dei due oggetti celesti) la sonda proseguirà a raccogliere dati relativi alla fascia di Kuiper, quella vasta regione di Sistema Solare che si estende oltre l'orbita di Nettuno popolata da corpi minori dei quali Plutone, per quel che ne sappiamo, è il più grande.

Ora non resta che aspettare le 3 del mattino, quando la sonda comunicherà con il controllo della missione la propria posizione: un modo per essere certi che tutto sia andato regolarmente e proceda. Per le immagini "in primo piano", invece, dovremo attendere ancora un po'.

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