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Cancro alla pelle, perché mangiare di notte potrebbe incrementare il rischio

Mangiare nelle ore notturne può avere un impatto sul nostro orologio biologico e alterare il ciclo di un enzima deputato a proteggerci dai raggi solari. I primi test sui topi confermano il pericolo di un’alimentazione anomala.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca dell'autorevole O'Donnell Brain Institute di Dallas e dell'Università della California (Irvine) ha dimostrato che mangiare nelle ore notturne potrebbe esporci ai maggiori rischi legati ai raggi solari, in particolar modo a quelli della pericolosa radiazione ultravioletta UVB, che rappresenta il 5 percento del totale. Tra le conseguenze nefaste di questi raggi, oltre alle “semplici” scottature, con le quali si ha spesso a che fare proprio in questo periodo quando non ci si protegge adeguatamente, vi sono anche il precoce invecchiamento cutaneo e una probabilità superiore di sviluppare il cancro della pelle, che recentemente ha trovato un nuovo "nemico" nei pomodori.

I ricercatori, coordinati dal dottor Joseph S. Takahashi, direttore del dipartimento di Neuroscienze presso l'istituto dello UT Southwestern Medical Center, sono giunti a questa conclusione dopo aver effettuato alcuni esperimenti sui topi, scoprendo che i roditori con abitudini alimentari anomale soffrono maggiori danni dovuti all'esposizione dei raggi UVB. I topi, normalmente, si nutrirebbero di sera e di notte, ma i ricercatori per condurre la propria indagine ne hanno obbligati alcuni a mangiare solo durante il giorno. Dalle analisi è emerso che i topi con abitudini alimentari stravolte presentavano un ciclo anomalo dell'enzima Xeroderma pigmentosum gruppo A (XPA), che ripara i danni al derma scaturiti dai raggi ultravioletti.

Secondo i ricercatori sarebbe stata proprio questa alterazione a favorire un maggior sviluppo di patologie della cute negli animali, dato che i topi del gruppo di controllo, lasciati nutrirsi secondo il naturale orologio biologico, non hanno presentato i medesimi problemi. Takahashi e colleghi sostengono inoltre che modificare i tempi di alimentazione potrebbe influenzare l'espressione genica di dieci distinti geni associati alla pelle. “È probabile che se ti nutri regolarmente, allora sarai meglio protetto dai raggi UV durante il giorno”, ha sottolineato l'autore principale della ricerca. “Se hai un programma di alimentazione anormale, esso potrebbe causare uno spostamento nocivo nell'orologio della tua pelle, come avviene nei topi”, ha concluso Takahashi.

Per confermare l'impatto di tali effetti sull'uomo andranno condotti ulteriori studi, anche alla luce del fatto che la nostra specie è diurna e non notturna come i roditori degli esperimenti, tuttavia i ricercatori sostengono che in qualche modo la salute della pelle possa essere sensibilmente influenzata da quando mangiamo. Insomma, lo spuntino di mezzanotte potrebbe non essere dannoso soltanto per la “linea”. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell Reports.

[Foto di Pexels]

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