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Basta una goccia di sangue per diagnosticare il cancro al pancreas: come funziona

Individuato biomarcatore del cancro al pancreas che si rivela quando esposto a due nanoparticelle. Per effettuare il test diagnostico, ancora in fase sperimentale, sarà sufficiente una sola goccia di sangue.
A cura di Andrea Centini
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diagnosi precoce

Ricercatori dell'Università statale dell'Arizona (Tempe) hanno sviluppato un esame diagnostico sperimentale in grado di rilevare precocemente il cancro al pancreas attraverso l'analisi di una goccia di sangue; il test si basa sull'individuazione di un biomarcatore presente nel plasma, che viene evidenziato da una specifica pellicola posta su un chip sensore. Come riportato dalla rivista specializzata Nature Biomedical Engineering, la tecnica all'avanguardia risulta essere estremamente promettente, poiché il tumore del pancreas è una delle neoplasie più aggressive, letali e difficili da diagnosticare; basti pensare che nell'80 percento dei casi, i pazienti non sopravvivono oltre un anno dalla diagnosi. Ciò è dovuto al fatto che nelle fasi iniziali questo tipo di cancro può essere completamente asintomatico, manifestandosi in tutta la sua gravità soltanto in un secondo momento.

“È davvero complicato catturare un segnale di diagnostica precoce quando non ci sono sintomi – ha sottolineato il professor Tony Hu, coordinatore principale della ricerca – non è come il cancro al seno, dove si può avvertire il dolore e si può facilmente verificare la presenza di una crescita abnorme”. Il team di Hu è riuscito a scovare il marcatore biologico necessario in una proteina chiamata EphA2, una vescicola extracellulare (un esosoma) che viene prodotta dalle cellule tumorali pancreatiche. Queste vescicole sono una sorta di versione ridotta delle cellule che le producono, hanno una dimensione che varia dai 50 ai 150 nanometri e svolgono diverse funzioni fondamentali, sotto il profilo fisiologico e patologico.

I ricercatori hanno approntato un sistema in grado di discernere tra le vescicole ‘buone' e quelle prodotte dal cancro al pancreas, una sfida piuttosto complessa che è riuscita grazie a una coppia di specifiche nanoparticelle. La goccia di sangue dei pazienti viene diluita e posizionata su un chip sensore rivestito da una pellicola di anticorpi; grazie all'azione delle due nanoparticelle essa reagisce emettendo un segnale luminoso, visibile al microscopio ottico. In base al tipo di segnale, i ricercatori riescono a capire se il paziente è sano, malato di cancro al pancreas o di pancreatite. I ricercatori sperano di creare un sistema di diagnosi totalmente automatizzato (senza la necessità di verifiche ottiche) che sia rapido, sicuro e utilizzabile anche per altre patologie.

[Foto di Herney]

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