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Wolf 1061c è l’esopianeta più vicino a noi nella fascia abitabile

Si trova ad appena 14 anni luce di distanza e potrebbe nascondere dell’acqua.
A cura di Nadia Vitali
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Il sistema di Wolf 1061 (Made using Universe Sandbox 2 software from universesandbox.com)
Il sistema di Wolf 1061 (Made using Universe Sandbox 2 software from universesandbox.com)

Gli astronomi dell'australiana University of New South Wales hanno scoperto un esopianeta potenzialmente abitabile giusto immediatamente fuori dal nostro Sistema Solare, in orbita attorno ad una stella collocata a 14 anni luce di distanza. Il pianeta ha una massa pari a quattro volte quella terrestre ed è parte del sistema stellare costituito da Wolf 1061, una nana rossa, e dai tre pianeti in orbita attorno ad essa.

Un pianeta roccioso nella zona abitabile

La scoperta è particolarmente interessante perché – spiegano gli scienziati – tutti e tre i pianeti mostrano di avere una massa tale per cui si potrebbe trattare di oggetti rocciosi dalla superficie solida; ma soprattutto perché quello di taglia media, Wolf 1061c, si trova in quella che viene definita la fascia di abitabilità, o zona di Goldilocks, in una regione orbitale in cui è possibile che esista l'acqua allo stato liquido. Un'ipotesi estremamente affascinante, se si pensa che stiamo parlando di un pianeta che può essere a buon diritto essere definito un "vicino di casa".

Il sistema di Wolf 1061

Le osservazioni sono state effettuate grazie allo spettrografo di precisione HARPS, installato sul telescopio di 3,6 metri di diametro dell'European Southern Observatory presso l'osservatorio di La Silla, in Cile. Grazie ad una tecnica sviluppata dallo stesso team australiano per migliorare l'analisi dei dati provenienti da questo preciso strumento, costruito con l'obiettivo di scovare pianeti extrasolari, è stato possibile studiare al meglio Wolf 1061 e il suo sistema.

Panoramica del cielo in direzione della costellazione dell'Ofiuco, con la nana rossa Wolf 1061 in evidenza; accanto l'ammasso globulare Messier 107, non collegato alla stella ma che, decisamente, di fa notare. (Credit: UNSW)
Panoramica del cielo in direzione della costellazione dell'Ofiuco, con la nana rossa Wolf 1061 in evidenza; accanto l'ammasso globulare Messier 107, non collegato alla stella ma che, decisamente, di fa notare. (Credit: UNSW)

La stella è piccola, relativamente fredda e stabile ed è circondata da pianeti che portano a termine la propria orbita rispettivamente in 5, 18 e 67 giorni; le masse dei tre oggetti sono rispettivamente di 1.4, 4.3 e 5.2 quella terrestre.  Il più grande dei tre, probabilmente di natura rocciosa, si trova proprio immediatamente al di fuori del confine della zona abitabile; il più piccolo, viceversa, è eccessivamente vicino alla propria stella per poter essere abitabile, dato che le temperature roventi non consentirebbero all'acqua di permanere sulla superficie.

Pianeti rocciosi nello spazio vicino

Pianeti rocciosi di dimensioni modeste sono abbondanti nella nostra galassia; allo stesso modo, gli studi degli ultimi anni hanno consentito di appurare che anche i sistemi multi-planetari sono comuni. Quello che rende interessante la scoperta in questione è il fatto che, per lo più, esopianeti rocciosi sono stati osservati a centinaia di migliaia di anni luce di distanza. Un'eccezione è costituita dal sistema in orbita attorno alla stella Gliese 667C, a circa 22 anni luce dalla Terra: lì – anche in quel caso grazie al contributo di HARPS – è stata rilevata la presenza di un pianeta roccioso, grande 4.5 la Terra, che porta a termine la propria orbita in 28 giorno attorno ad una nana rossa.

I dettagli dello studio saranno stati illustrati in un articolo pubblicato da The Astrophysical Journal Letters.

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