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Walk-Man, il robot italiano che sfida i giganti internazionali

Contro Walk-man ci sono, tra gli altri, il Mit di Boston e la Nasa. Il robot italiano è tra i 25 in “finale” e deve dimostrare di saper salire le scale, maneggiare un trapano, guidare un’auto e tanto altro ancora.
A cura di Redazione Scienze
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Si trovano di fronte ad una giuria e devono dimostrare di sapere essere multitasking. A tutta prima potrebbe essere la selezione per un singolare posto di lavoro, ma i candidati, in realtà, sono dei robot. Si chiama Fairplex Pomona ed è una gara che si tiene appunto a Pomona, Los Angeles, dove si incontrano studiosi ed ingegneri di tutto il mondo per esporre idee e progetti del mondo che sarà. Quest'anno è andato in scena, tra i diversi eventi, il Darpa Robotics Challenge, un contest che mira ad individuare il robot del futuro. Gli umanoidi dovevano dimostrare di saper salire e scendere le scale, aprire la porta, guidare veicoli, scavalcare, usare trapani e affrontare altri piccoli lavori del quotidiano.

Tra di loro c'era anche un robot italiano o, meglio, un robot costruito dall'Iit, l’Istituto italiano di tecnologia di Genova. "Walk-Man", questo il nome dell'umanoide italiano, è tra i 25 che hanno superato la selezione iniziale. Il team italiano è composto da 24 giovani – età media 31 anni – molti dei quali provenienti da altri paesi. Il capo-progetto è Nikolaos Tsagarakis e nella realizzazione è entrato in gioco anche il centro Piaggio di Pisa, che ha creato la "mano" robotica dotata di quella sensibilità e duttilità necessarie alla partecipazione al contest.

Per capire quanto sia importante il Darpa Robotics Challenge basta partire dal nome, perché il Darpa è il dipartimento tecnologico di difesa degli Usa. E' lì che è nato l'embrione di Internet ed è anche da questi contest che si parte per individuare automi capaci di svolgere mansioni sia militari che civili. Per comprendere la forza innovativa del Darpa Robotics Challenge si possono anche ricordare i concorrenti dell'Iit, che sono tra gli altri il Mit di Boston, di VirginiaTech e il Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Insomma, la competizione ha un tale rilievo che il solo parteciparvi può sostanziarsi in finanziamenti indipendentemente dalla vittoria o meno del contest (che implica un impegno diretto del governo Usa). Schaft, uno dei robot che stavano partecipando alla fase eliminatoria, è stato ritirato dalla competizione dai suoi creatori per poter essere messo a punto e guardare ad altri investitori come Google.

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