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Vodka ed energy drink vi sballano? Il vero stupefacente sono le etichette

Mischiare alcol con bevande energetiche non aumenta realmente la sbornia, il senso di maggiore euforia ce lo mettiamo noi.
A cura di Juanne Pili
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Effetto placebo è suggestione sono da sempre strumenti che troviamo non solo come "effetti collaterali" di tesi presentate erroneamente come scientifiche, ma anche tra le strategie di marketing. Uno studio condotto dalla Ubc Sauder school of business smonta la credenza che mischiare gli energy drink con la vodka possa potenziare la nostra "sbornia". Si tratterebbe dunque di una leggenda del sabato sera.

Alcol e placebo. Possiamo discutere quanto vogliamo su cosa possa significare "mettere le ali" quando si parla di energy drink, ma di sicuro la sensazione di essere più ubriachi del solito può essere frutto di preconcetti, che generano nei ragazzi un effetto placebo e nulla più. Studi precedenti hanno solamente suggerito la possibilità che un mix di alcol e bevande energetiche potesse essere addirittura pericoloso. Ciò che cattura maggiormente l'interesse dei ricercatori è stato constatare come mischiare consapevolmente queste due bevande possa portare ad avere maggiori rischi di subire o commettere attacchi sessuali, o di essere coinvolti in incidenti automobilistici.

Il potere "stupefacente" delle etichette. Lo studio della Ubc ha voluto fare maggiore chiarezza reclutando 154 giovani che hanno dovuto bere un cocktail costituito da vodka, energy drink e succhi di frutta. Ai ragazzi sono stati offerti i cocktail con una etichettatura che specificava la presenza o meno dell'energy drink, dopodiché hanno dovuto compiere delle attività al computer. Si è potuto constatare così che enfatizzando la presenza della bevanda energetica si produce un aumento della percezione dell'intossicazione. Si è registrata una maggiore sfiducia in se stessi ed una maggiore diffidenza da parte di questi partecipanti a rientrare a casa guidando. La conclusione dei ricercatori è che i regolamenti e codici che avvisano sugli aspetti fisiologici dei prodotti dovrebbero tener conto anche dei loro effetti psicologici nei confronti dei consumatori. Lo studio è stato pubblicato sul Jurnal of consumer psicology e potrebbe aprire nuove prospettive nella stesura delle normative volte a regolamentare l'etichettatura delle bevande.

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