Vita extraterrestre: ecco come potrebbe essere su Titano
Senza acqua non c’è vita? Forse non è detto: secondo uno studio dei ricercatori della Cornell University, infatti, la vita in un posto particolare come Titano potrebbe presentarsi in maniera estremamente diversa da come la immaginiamo.
Vita senza ossigeno?
Unendo la scienza alla fantasia, l’ingegneria chimica all'astronomia, hanno elaborato un modello di come potrebbe essere la vita aliena in un luogo decisamente poco ospitale come lo è la più grande tra le Lune di Saturno, principalmente composta da ghiaccio. Titano potrebbe ospitare cellule che non hanno bisogno di ossigeno; ad esse basterebbe il metano liquido per avere un metabolismo e riprodursi esattamente come fanno gli organismi presenti sulla Terra. Hanno così teorizzato una membrana cellulare costituita da piccoli composti organici azotati e capace di funzionare nel metano liquido a 180° centigradi sotto lo zero.
L'azotosoma
La vita sulla terra si basa su membrane a doppio strato fosfolipidico, le vescicole resistenti, permeabili e a base di acqua che ospitano la materia organica di ciascuna cellula. Una vescicola fatta in questo modo viene chiamata liposoma. Nella definizione di “fascia di abitabilità” che utilizzano gli scienziati per riferirsi alla posizione di un Pianeta attorno alla sua Stella madre, si tiene proprio conto della possibilità che l’acqua sia presente allo stato liquido. Ma cosa accadrebbe se esistessero cellule non a base di acqua bensì di metano? Ci troveremmo davanti ad un «azotosoma», come gli ingegneri hanno ribattezzato la membrana cellulare teorizzata. Un azotosoma è composto da molecole di azoto, carbonio ed idrogeno che – si sa – sono presenti nei mari criogenici di Titano. Con sorpresa e soddisfazione degli autori dello studio, che è stato pubblicato da Science, l’azotosoma mostra la medesima stabilità nonché flessibilità del suo “analogo” terrestre, il liposoma.