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Vista a colori anche nelle profonde acque scure: gli animali non sono daltonici

Gli scienziati hanno scoperto che gli animali che vivono in profondità ed oscurità in realtà hanno un sistema visivo inaspettato che permette loro di vedere a colori, diversamente da come ritenuto sino ad oggi. Vediamo insieme come sia possibile e cosa hanno scoperto i ricercatori su questi esseri viventi.
A cura di Zeina Ayache
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Un team internazionale di ricercatori ha scoperto un sistema visivo precedentemente sconosciuto che consente la visione dei colori in acque profonde e scure dove si pensava che gli animali fosserodaltonici. Questo è quanto sostengono dalla University of Maryland, vediamo insieme i dettagli dello studio e cosa c’è da sapere su questa ‘nuova’ vista.

Una prima volta a colori. Per la prima volta i ricercatori hanno esaminato una serie di pesci e hanno scoperto che il loro sistema visivo può essere versatile e variabile. Ma come è possibile? In pratica i geni che determinano lo spettro di luce a cui i nostri occhi sono sensibili sono parte di un set di geni più variabili che permettono l’evoluzione del sistema visivo più rapidamente del previsto.

Come funziona la vista a coloro. Partiamo dal presupposto che fino ad oggi è stato accettato che i coni sono responsabili della visione a colori, mentre i bastoncelli sono responsabili della rilevazione della luce in condizioni di scarsa luminosità. Secondo lo studio degli esperti però non è sempre così: dalle analisi effettuate è emerso che alcuni pesci contengono opsine di bastoncelli multipli che incrementano la possibilità di una visione a colori basata sui bastoncelli e non sui coni.

Pesci e visione notturna a colori. Analizzando varie specie di pesci che vivono nelle buie profondità, i ricercatori hanno potuto osservare questa diversificazione genetica e giungere alla conclusione che questi animali abbiano una vista a colori, diversamente da quanto si potrebbe pensare. “Può essere che la loro visione sia altamente sintonizzata sui diversi colori della luce emessa dalle diverse specie che predano” con queste parole gli scienziati ipotizzano le cause di questo sistema visivo appena scoperto.

Lo studio, intitolato “Vision using multiple distinct rod opsins in deep-sea fishes”, è stato pubblicato su Science

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