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Vega porta in orbita Google

Settimo successo su sette per il lanciatore europeo, partito con cinque satelliti a bordo.
A cura di Nadia Vitali
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Immagine ESA
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Alle ore 22:43 del 15 settembre (quando da noi erano già le 3:43 del giorno successivo), dallo spazio-porto ESA di Kourou, nella Guyana francese, ha avuto luogo il lift-off del Vettore Europeo di Generazione Avanzata, VEGA. Il lancio è stato un successo, così come tutti gli altri sei che lo hanno preceduto; si tratta del primo del 2016 per Arianespace, azienda che si occupa del trasporto spaziale commerciale.

Il carico portato è la testimonianza del valore di questo gioiello, frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana e sviluppato da una società partecipata al 70% dall'Avio, con sede a Colleferro, e al 30% dall'ASI. Vega, infatti, ha portato in orbita questa volta quattro satelliti che fanno parte della costellazione Terra Bella, società sussidiaria di Google (già nota come SkyBox Imaging) che si occupa di fornire immagini e video ad elevatissima risoluzione della Terra per scopi commerciali. I quattro microsatelliti sono stati rilasciati circa 40 minuti dopo il decollo.

Anche in questo caso, VEGA ha dimostrato di rappresentare un vettore totalmente affidabile, mettendo in luce "che l'Italia è in prima fila in questo campo affascinante in cui lo spazio non è solo un costo, ma inizia a garantire i ritorni economici", come ha sottolineato il Presidente dell'ASI Roberto Battiston. Assieme a Google, per l'orbita è partito anche il primo satellite peruviano dedicato all'osservazione della Terra, PeruSAT-1. I prossimi lanci di VEGA consentiranno, tra le altre cose, di arricchire la costellazione dei Sentinel e di posizionare nello spazio ADM-Aeolus, satellite dell'ESA destinato allo studio delle dinamiche dell'atmosfera e, in particolare, delle velocità dei venti dell'intero globo.

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