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Vedere la Stazione Spaziale Internazionale ad occhio nudo è possibile

Ecco come e quando guardare la Iss dall’Italia senza aver bisogno di particolari strumenti e competenze. E’ sufficiente informarsi sul sito della Nasa e svegliarsi all’alba (o fare le ore piccole prima di coricarsi).
A cura di Redazione Scienze
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Non è solo la Iss a guardarci, ma anche noi possiamo guardare lei (Foto Nasa).
Non è solo la Iss a guardarci, ma anche noi possiamo guardare lei (Foto Nasa).

Pochi lo sanno, ma la Stazione Spaziale Internazionale è osservabile, con un po' di fortuna, ad occhio nudo. L'occasione si presenta fattibile pressoché ovunque grazie all'elevato numero di orbite compiuto dalla Iss che intorno alla Terra gira ben 15,5 volte al giorno. Merito dell'elevata velocità media di questo laboratorio orbitante, che è di 27.600 km/h ad un'altezza dalla superficie terrestre compresa tra 330 e 435 chilometri. Un'orbita terrestre che, per quanto bassa, dà all'osservatore l'illusione di un movimento tutto sommato lento (impressione che hanno anche gli inquilini della Iss che ci osservano dall'alto).

La Stazione Spaziale Internazionale è la più estesa mai costruita prima (100 metri di intelaiatura) e questo rende decisamente più agevole la visione di questa gigantesca struttura nata grazie alla collaborazione delle agenzie spaziali europea, statunitense, canadese, giapponese e russa. Contrariamente a quanto si possa pensare, del resto, la Iss non è l'unico satellite che ci troviamo ad osservare nelle notti più terse. Capita talora di vedere in cielo luci simili a stelle che si muovono in maniera estremamente lenta ma capaci di apparire e scomparire nella volta celeste in circa dieci minuti. In quei casi ci troviamo di fronte ad uno dei tanti satelliti che orbitano intorno alla Terra e che sono forniti di illuminazione propria.

La Stazione Spaziale vista dalla Terra

Per vedere la Stazione Spaziale Internazionale dall'Italia (o da qualsiasi altro luogo) è necessario attenderne il passaggio al crepuscolo per poter godere temporaneamente della luce solare riflessa dal satellite e di sufficiente oscurità per migliorarne la visione. Bisogna dunque fare calcoli complessi, studiare astronomia, prevedere il moto delle stelle? Non è necessario, poiché è la Nasa stessa a fornire un servizio simile attraverso il mini-sito "Spot the Station". Qui basta inserire la località di osservazione per ricevere una lista dei passaggi osservabili (dunque già scremata da quelli al di sotto di una certa visibilità). Gli orari sono quelli locali (comprensivi di orario legale) e le indicazioni aiutano a sapere dove puntare lo sguardo. Addirittura migliore è il servizio offerto dal sito Heavens Above, che simula – in 3D e in tempo reale – il passaggio della Iss sulle nostre teste e che all'utente loggato (il servizio è completamente gratuito) ci dà la lista dei prossimi passaggi sulla nostra città, indicando anche la magnitudine (la visibilità). Anche in questo caso gli orari sono quelli locali comprensivi di orario legale.

I telescopi, considerata la velocità dell'oggetto, sono sconsigliati senza un sistema automatizzato di "inseguimento". Parliamo di una velocità molto inferiore a quella di un aereo, ma anche molto superiore a quello di una stella. Insomma, l'ideale sarebbe un binocolo, ma anche ad occhio nudo dovreste riuscire a scorgere il segno di un piccolo mondo artificiale… sopra al mondo.

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