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Covid 19

Vaccino Covid in spray nasale protegge e innesca anticorpi contro le varianti in test di laboratorio

Un nuovo vaccino anti Covid sperimentale somministrato attraverso uno spray nasale risulta efficace contro l’infezione polmonare e l’infiammazione, inoltre attiva una robusta produzione di anticorpi neutralizzanti contro diverse varianti del coronavirus SARS-CoV-2. Il farmaco, testato con successo sui roditori, si basa su un virus modificato per produrre la proteina S del patogeno pandemico.
A cura di Andrea Centini
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Ad oggi, tutti e quattro i vaccini anti Covid approvati per l'uso di emergenza dall'Agenzia Europea per i Medicinali e dall'AIFA (AstraZeneca, Johnson & Johnson, Moderna e Pfizer) si basano su iniezioni nel braccio, tuttavia le case farmaceutiche e gli istituti di ricerca stanno esplorando anche metodi di somministrazione alternativi e meno invasivi, come pastiglie e spray nasali. Proprio questi ultimi sono considerati particolarmente promettenti; il coronavirus SARS-CoV-2 è infatti un patogeno respiratorio, pertanto nebulizzando il farmaco direttamente nelle vie d'accesso potrebbe offrire uno scudo particolarmente efficace contro l'infezione. Anche dalla semplice forma asintomatica o paucisintomatica (sintomi lievi), che come evidenziato dai dati epidemiologici non risultano così rare tra i soggetti vaccinati.

A dimostrare che un vaccino somministrato con uno spray nasale può essere una valida opzione vi è un nuovo studio condotto da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Facoltà di Salute e Medicina dell'Università Lancaster, Regno Unito, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Texas Biomedical Research Institute di San Antonio (Stati Uniti), del The Pirbright Institute, della Facoltà di Medicina dell'Università Al Baha (Arabia Saudita) dell'Università King Abdul Aziz e di altri centri di ricerca. Gli scienziati, coordinati dal dottor Muhammad Munir, virologo presso la Divisione di scienze biomediche e della vita dell'ateneo britannico, hanno verificato l'efficacia del vaccino Covid sperimentale testandolo su topi e criceti. Dopo aver somministrato il farmaco (in doppia dose), gli animali sono stati esposti al coronavirus SARS-CoV-2 per osservare lo sviluppo di una eventuale infezione. Dalle analisi è emerso che il vaccino non solo ha fornito una protezione totale contro l'infezione polmonare e l'infiammazione, ma ha innescato anche una robusta risposta anticorpale e produzione di cellule T, suggerendo la costituzione di uno scudo immunitario di lunga durata. “Non abbiamo riscontrato quasi nessuna replicazione del virus nei polmoni e nel lavaggio nasale di questi animali”, ha dichiarato il dottor Munir in un comunicato stampa.

Ma come funziona esattamente il nuovo vaccino sperimentale? Il farmaco si basa su un virus della malattia di Newcastle (NDV) ingegnerizzato e reso innocuo in laboratorio per produrre la proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2, il “grimaldello biologico” sfruttato dal patogeno pandemico per legarsi al recettore ACE-2 delle cellule umane, sfondare la parete cellulare, riversare l'RNA virale all'interno e avviare il processo di replicazione, che scatena la malattia chiamata COVID-19. Il principio è simile a quello dei vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson, che tuttavia per consegnare l'informazione genetica della proteina S sfruttano un adenovirus anziché l'NDV dello spray nasale. Il farmaco ha indotto anticorpi neutralizzanti efficaci contro diverse varianti circolanti del SARS-CoV-2, pertanto, nel caso in cui dovesse approvato, potrebbe essere un'arma particolarmente preziosa nel contrasto alla pandemia, anche alla luce del maggiore contrasto all'infezione. Va anche considerato che è facile da trasportare e distribuire – non ha bisogno della catena del freddo di altri vaccini -, si può produrre nelle uova embrionate di pollo come i comuni vaccini antinfluenzali e può vincere la resistenza di chi ha il terrore degli aghi. Ci vorrà tuttavia almeno un anno per una eventuale commercializzazione, considerando che adesso si trova ancora nella fase preclinica della sperimentazione. I dettagli della ricerca “Immunogenicity and Protective Efficacy of an Intranasal Live-attenuated Vaccine Against SARS-CoV-2” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica iScience.

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