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Covid 19

Vaccino anti coronavirus di Oxford verso trial di fase 2/3: presto testato su bambini e anziani

Il vaccino candidato ChAdOx1 sviluppato dall’Università di Oxford e dall’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia entrerà presto nella fase 2/3 della sperimentazione clinica (test sull’uomo) e sarà somministrato a oltre 10mila persone, tra le quali anche bambini tra i 5 e i 12 anni di età e anziani.
A cura di Andrea Centini
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Il vaccino candidato contro il coronavirus SARS-CoV-2 sviluppato dallo Jenner Institute dell'Università di Oxford University in collaborazione con l'azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia (provincia di Roma) verrà presto testato anche su bambini e anziani. La preparazione, una delle 8 su 118 già entrate nella fase clinica della sperimentazione, cioè già testate sull'uomo, dalla fine di aprile è stata somministrata a un gruppo selezionato di adulti in salute con un'età inferiore ai 55 anni. A un mese di distanza gli scienziati hanno deciso di fare un "salto di qualità" nella sperimentazione, passando a trail clinici di fase 2/3 e testandolo anche su altre fasce della popolazione. Saranno coinvolte in tutto oltre 10.200 persone, come riporta l'emittente britannica BBC, fra le quali adulti tra i 56 e i 69 anni e oltre i 70 anni. Per quanto concerne i più piccoli, il vaccino candidato sarà somministrato a bambini con un'età compresa tra i 5 e i 12 anni.

La preparazione, chiamata ChAdOx1, è un vaccino di tipo “vettore virale non replicante” (Non-Replicating Viral Vector), si basa cioè su un virus modificato – nel caso specifico adenovirus – al fine di non determinare replicazione quando infuso nel nostro organismo. Si comporta in pratica come una navetta di trasporto, e il suo carico prezioso è il genoma della proteina S o Spike, quella che il coronavirus SARS-CoV-2 sfrutta per legarsi alle cellule umane (attraverso il recettore ACE2) e scardinare la parete cellulare, per poi penetrare all'interno, avviare il processo di replicazione e dunque scatenare l'infezione vera e propria, la COVID-19. In parole semplici, il vaccino candidato messo a punto dall'Università di Oxford e dall'Advent-Irbm punta ad addestrare il sistema immunitario a riconoscere la proteina S, far sviluppare anticorpi specifici e colpirla quando veniamo esposti al virus reale, prevenendo così l'infezione. Ovviamente, per conoscere l'efficacia e la sicurezza della preparazione sarà necessario attendere i risultati degli studi clinici, compreso quello su bambini e anziani che sta per iniziare.

Nella sperimentazione animale il vaccino ChAdOx1 sembra aver dato risultati incoraggianti, determinando lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti negli esemplari trattati. La conferma è arrivata analizzando la concentrazione di particelle virali negli animali vaccinati ed esposti al virus, mettendola a confronto con quella dei gruppi di controllo non sottoposti alla profilassi. Nel primo caso è stato conteggiato un numero sensibilmente inferiore di particelle virali, segnale che il vaccino stava facendo il proprio lavoro. Ciò, tuttavia, non significa affatto che il vaccino sarà efficace e sicuro anche sull'uomo, perché topi, scimmie e altri animali coinvolti nella ricerca scientifica non garantiscono mai risultati affidabili. Anche per questo molti scienziati stanno puntando verso modelli di ricerca più etici, che non vedono il coinvolgimento degli animali.

Nonostante ancora non si conosca l'efficacia del vaccino candidato, la società coinvolta nella produzione (Astrazeneca) ha annunciato di aver stretto i primi accordi che porteranno allo sviluppo di ben 400 milioni di dosi, la prima tranche delle quali dovrebbe essere consegnata già nel mese di settembre. Entro il 2021 si arriverebbe a ottenere un miliardo di dosi. Tempi record dunque, considerando che per la commercializzazione di un vaccino, come spiegato a fanpage dal virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, normalmente si impiegano dai 6 agli 8 anni.

Con l'avvio della sperimentazione clinica di fase 3 e il coinvolgimento anche dei bambini e degli anziani, gli scienziati avranno un quadro più preciso delle potenzialità del vaccino candidato ChAdOx1 , e se tutto andrà secondo i piani e le autorità sanitarie daranno il via libera, potremmo davvero avere a breve un'arma efficace contro la pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero.

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