Vaccino a mRNA contro l’influenza, Moderna avvia la sperimentazione sull’uomo
I vaccini per combattere il coronavirus SARS-CoV-2 sono considerati rivoluzionari soprattutto per due ragioni: la prima è la velocità con cui sono stati approvati per l'uso di emergenza (circa un anno), pur rispettando tutte le rigorose tappe della sperimentazione preclinica e clinica; la seconda è che fra essi vi sono i primi in assoluto basati sulla tecnologia dell'RNA messaggero, ovvero l'mRNA-1273 o CX-024414 di Moderna-NIAID e il BNT162b2/Tozinameran (nome commerciale Comirnaty) di Pfizer e BioNTech. In parole semplici, questi farmaci sfruttano l'RNA messaggero per consegnare l'informazione genetica dell'antigene (la proteina S o Spike del coronavirus) alle nostre cellule, che vengono spinte a produrlo e a presentarlo al sistema immunitario, innescando così la protezione. Il principio può naturalmente essere applicato anche contro altri patogeni infettivi e, vista la notevole efficacia anti Covid dimostrata da questi vaccini (attorno al 95 percento nei trial clinici), sono stati avviati diversi progetti di studio. Uno dei più avanzati è portato avanti proprio da Moderna, che ha appena annunciato di aver avviato i test clinici (sperimentazione sull'uomo) del suo vaccino a mRNA contro l'influenza stagionale.
Lo studio di fase 1/2 randomizzato, di tipo stratificato e in cieco per l'osservatore, avrà l'obiettivo di verificare “la sicurezza, la reattogenicità e l'immunogenicità” del vaccino, come indicato in un comunicato stampa della casa biofarmaceutica. Il farmaco, chiamato mRNA-1010, è stato sviluppato per soddisfare i criteri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la copertura ottimale di un vaccino antinfluenzale, che deve abbracciare tutti e quattro i principali lignaggi dei patogeni responsabili delle epidemie stagionali: virus dell'influenza A H1N1 e H3N2 e virus dell'influenza B Yamagata e Victoria. In pratica, l'mRNA-1010 è un vaccino quadrivalente. Da notare che a causa delle misure anti Covid introdotte dallo scoppio della pandemia potrebbero essersi estinti due ceppi di virus influenzali – un clade dell’H3N2 e la linea B/Yamagata -, pertanto i futuri vaccini antinfluenzali potrebbero essere riprogrammati sulla base di questa scomparsa (ancora da confermare).
L'obiettivo finale degli scienziati di Moderna, che stanno cercando almeno 180 partecipanti per questa fase della sperimentazione clinica, non è solo quello di creare un vaccino antinfluenzale altamente efficace – quelli standard hanno infatti un'efficacia del 40-60 percento -, ma un mix con più antigeni in grado di proteggerci dalle principali patologie respiratorie epidemiche. Poiché la tecnologia a RNA messaggero si presta bene a “consegnare” più antigeni, il vaccino del futuro potrebbe proteggere contemporaneamente dalla COVID-19, dall'influenza, dall'infezione provocata dal virus sinciziale respiratorio (RSV) e anche da quella del metapneumovirus umano (hMPV). In parole semplici, con una singola iniezione annuale nel periodo autunnale si otterrebbe una protezione tout court contro i virus respiratori più problematici. Basti sapere che, come indicato dall'OMS, ogni anno la sola influenza provoca fino a 5 milioni di casi gravi e fino a 650mila decessi associati alle complicazioni dell'infezione. Le epidemie talvolta possono essere particolarmente significative e avere un effetto drammatico sulla tenuta del sistema sanitario, proprio come ha fatto la COVID-19 nei periodo critici. Il vaccino mRNA-1010 punta a prevenirle con maggiore successo rispetto ai vaccini già disponibili.
“Siamo lieti di aver iniziato questo studio di Fase 1/2 sull'mRNA-1010, il nostro primo candidato vaccino a mRNA contro l'influenza stagionale ad entrare in clinica. Prevediamo che i nostri vaccini candidati contro l'influenza stagionale saranno una componente importante dei nostri futuri vaccini respiratori combinati”, ha dichiarato il dottor Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. “I vaccini combinati respiratori sono un pilastro importante della nostra strategia globale per i vaccini mRNA. Riteniamo che i vantaggi dei vaccini a mRNA includano la capacità di combinare diversi antigeni per proteggere da più virus e la capacità di rispondere rapidamente all'evoluzione dei virus respiratori, come l'influenza, il SARS-CoV-2 e l'RSV. La nostra visione è quella di sviluppare un vaccino combinato a mRNA in modo che le persone possano ricevere un'iniezione ogni autunno per una protezione ad alta efficacia contro i virus respiratori più problematici. Non vediamo l'ora di far progredire la nostra modalità principale di vaccini profilattici contro l'mRNA in modo da poter continuare ad avere un impatto sulla salute pubblica globale”, ha chiosato il dirigente. Non resta che attendere i risultati della sperimentazione clinica per conoscere efficacia e sicurezza di queste nuove armi con le epidemie stagionali.