Usa pomata “miracolosa” contro il cancro e si ritrova un buco nella testa
Un tumore alla pelle e probabilmente la necessità di poter sperare in qualcosa di miracoloso: queste le motivazioni che hanno portato un uomo di 55 anni malato di tumore all'epidermide a fare uso per diversi mesi di un unguento privo di qualsiasi certificazione medica. Il risultato è stato un buco nella tempia della dimensione di un indice. Quando i medici del Princess Alexandra Emergency Department a Brisbane l'hanno visto a settembre scorso, sono rimasti scioccati. Si è stimato che l'uomo abbia applicato questa strana soluzione sulla propria tempia per lenire il dolore per un periodo di circa quattro mesi, duranti i quali è stata rifiutata qualsiasi assistenza medica. Questo unguento contiene sanguinarina e cloruro di zinco che, come dimostrato dall'esperienza del cinquantacinquenne inglese, sono composti molto corrosivi. Dopo tre mesi di cure, il buco si è totalmente rimarginato. Queste pomate erano molto accreditate all'inizio del Novecento per la cura di malattie cutanee, finché vennero soppiantate sempre di più dai farmaci. Tuttavia, commentando il caso di Brisbane, il dermatologo Erin McMeniman ha confidato che il ricorso a pomate simili "sia molto più frequente di quanto si possa immaginare". Del resto nel 2004 la Food and Drug Administration (FDA), ente che si occupa della salute pubblica negli Stati Uniti, queste pomate "miracolose" sono state inserite in una lista di "finte cure contro il cancro" e si sta cercando di vietarle. Similmente è stato fatto in Australia, dove la Therapeutic Goods Administration (TGA) ha condannato nel 2012 l'uso di tali unguenti, anche se non li ha ancora vietati formalmente.