Urano visibile dall’Italia: come e quando osservare il pianeta su cui piovono diamanti
Giovedì 19 ottobre il pianeta Urano diventerà visibile anche ad occhio nudo, un'occasione imperdibile per tutti gli appassionati di astronomia e non. In realtà il settimo pianeta del Sistema solare, il terzo per dimensioni dopo Giove e Saturno e il quarto per massa, lo sarebbe anche in altre circostanze, tuttavia la sua luminosità è talmente debole – è al limite delle capacità dell'occhio umano – che per poterlo ‘intercettare' sono necessari un cielo libero da inquinamento luminoso e la conoscenza esatta della sua posizione. La notte tra il 19 e il 20 ottobre sarà invece l'opportunità migliore dell'anno per due ragioni: Urano sarà innanzitutto in opposizione al Sole, dunque godrà della massima luminosità possibile e si troverà nel punto più vicino alla Terra, circa 19 unità astronomiche (2.800 milioni di chilometri); il cielo sarà inoltre sgombro dal ‘disturbo' della Luna, che proprio in quelle ore si troverà nella fase di cosiddetta Luna nuova. L'anno prossimo, ad esempio, l'evento collimerà invece con la Luna piena, che renderà l'osservazione del pianeta dove “piovono diamanti” molto più difficoltosa.
Occasione favorevole non vuol dire comunque assenza di impegno per cercare il pianeta; del resto la sua magnitudine – luminosità – sarà di appena 5,7, appena sotto al limite massimo per l'occhio umano, che è di 6,5 (valori negativi rendono più visibili gli oggetti celesti). Ciò significa che lo vedrete come una stella molto, molto debole. Se potrete, dunque, allontanatevi dal centro cittadino e munitevi di un binocolo, meglio ancora di un telescopio, anche di uno amatoriale. Lo sguardo dovrà essere puntato verso la Costellazione dei Pesci, in direzione Sud-Est al tramonto e a Sud verso mezzanotte, quando raggiungerà il punto più alto sulla volta celeste.
Con un telescopio sufficientemente potente, magari equipaggiato con una lente di Barlow per aumentare l'ingrandimento, dovreste riuscire a osservare anche la caratteristica tonalità azzurra del pianeta, che a differenza degli altri del Sistema solare è in pratica adagiato su un fianco, mostra quindi alla Terra, alternativamente, i poli e le zone equatoriali. A causa della grandissima distanza che ci separa da Urano e della velocità della luce, ciò che ammirerete non sarà il pianeta in quell'esatto momento, ma la sua luce riflessa circa 2,5 ore prima. Per i dettagli dell'atmosfera e i caratteristici anelli che lo circondano purtroppo i ‘semplici' telescopi non bastano, e solo i più grandi piazzati sulla Terra o il celebre Hubble possono renderli visibili.