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Dodici versi di animali che non sempre sai come si chiamano

Ecco i versi degli animali più famosi del mondo, da quelli domestici a quelli di fattoria, di cui potrete ascoltare l’audio e vedere video per far divertire i vostri bambini.
A cura di Redazione Scienze
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Gatto | Cane | Maiale | Coccodrillo | Leone/tigre | Rana | Piccione e altri volatili |
Tartaruga | Mucca | Asino | Gallo e animali da fattoria | Elefante

Cane e gatto
I versi degli animali.

Gli animali, si sa, sono i migliori amici dell'uomo. Grandi e bambini non posso fare a meno dei loro compagni di vita a quattro zampe. Sia che si tratti di animali domestici che di fattoria, volatili o quadrupedi, comunicare con loro sembra a volte difficile ma è molto divertente. Così come lo è ricreare i loro versi per attirare la loro attenzione e far giocare i più piccoli. In realtà, non sono altro che suoni particolari emessi dal loro apparato vocale. "Miao", "bau", "bee" e chi più ne ha più ne metta sono entrati a far parte anche del nostro lessico, fino a diventare dei verbi usati comunemente, spesso con origine onomatopeica oppure derivati dalle parti del corpo utilizzate per ricreare quel rumore. Si pensi per esempio al serpente a sonagli e al suono che realizza con la sua coda, oppure al gorilla che si batte il petto con i pugni. Ecco, allora, una selezione dei versi degli animali più conosciuti per sapere tutto sui vostri amici a quattro zampe, in italiano e nelle lingue straniere.

Il verso del gatto: il miagolio

Il gatto, che è uno degli animali domestici più diffusi, fa "miao". In genere, questo animale miagola per esprimere ogni tipo di esigenze, dalla fame alla sete, a diversi gradi di intensità. Gli specialisti hanno scoperto all'incirca un centinaio di diversi vocalizzi emessi dai gatti, ma i più frequenti sono sette: con piccoli gemiti esprimono collera, con suoni di gola simili a brontolii la paura, con miagolii acuti la sofferenza, con un ticchettio dei denti la frustrazione oppure con enfasi maggiore quando sono in calore. Capita, però, che per manifestare godimento dopo aver ricevuto una coccola facciano le fusa (prr) con un suono più vibrato. Alcune razze miagolano più di altre: è questo il caso dei siamesi, famosi per le loro lunghe "chiacchierate". Di seguito il miagolio in altre lingue:

Inglese: Meow meow
Francese: Miaou
Spagnolo: Miau miau
Giapponese: Nyah nyah
Arabo: Miaaaw

Il verso del cane: l'abbaio

Il cane fa "bau bau". Questo è di certo uno dei versi più conosciuti e amati dai bambini. A seconda, però, di ciò che vogliono esprimere, questi animali non abbaiano, ma guaiscono, quando si lamentano per il dolore (guaito), latrano (latrato) se urlano con una certa intensità, e ringhiano (ringhio) quando vogliono emettere un suono più minaccioso, anche se spesso lo fanno solo per gioco. Un rumore ancora differente viene emesso quando sono in calore. C'è poi l'ululato, che in verità è un verso più diffuso tra i lupi, ma comune soprattutto tra i cani nordici e associato allo stress: di norma, gli amici dell'uomo a quattro zampe ululano quando si sentono soli o vogliono attirare l'attenzione. Come fa il cane nelle altre lingue?

Inglese: Woof woof
Francese: Ouaf ouaf
Spagnolo: Gau gau
Giapponese: Wan wan
Arabo: How how how how

Il verso del maiale: il grugnito

Il maiale fa "oink, oink". Anche in questo caso, non si tratta di un suono insignificante, ma di un verso che esprime uno stato d'animo e informazioni sul benessere dell'animale. In particolare, studi recenti hanno dimostrato che i suini che vivono in un ambiente favorevole emettono più grugniti rispetto a quelli che si trovano in condizioni più disagiate. In generale, emettono vere e propria urla quando sono impauriti, mentre altri tipi di grugnito servono per indicare agli altri della propria comunità dove si trovano in quel determinato momento. Il grugnito è anche il verso del cinghiale. Ecco come viene chiamato il verso del maiale nelle altre lingue:

Inglese: Oink Oink
Francese: Chaau Chaau Chaau Chaau
Spagnolo: Kurrin Kurrin
Giapponese: Buhi Buhi
Taiwanese: Ku ku ku ku

Il verso del coccodrillo: il trimbulare

Una famosa canzone del 1993 diceva: "Il coccodrillo come fa? Non c'è nessuno che lo sa". In verità, questa è una bugia. Questo rettile anfibio, che come gli alligatori fa parte dell'ordine dei Crocodylia ma differisce da questi ultimi per caratteristiche fisiche, è infatti un animale molto rumoroso che comunica con i versi sin da quando è ancora nell'uovo, da dove richiama l'attenzione della mamma. Il suo trimbulare è caratterizzato da un insieme di suoni gravi, tremuli e acuti.

Il verso del leone: il ruggito

Il verso del leone, conosciuto come ruggito, risuona per tutta la savana ed è molto conosciuto tra i bambini per quello emesso dai protagonisti del film Disney "Il re Leone". Il ruggito è una caratteristica sociale. I maschi cominciano ad utilizzarlo alla fine del primo anno di vita, mentre le femmine poco dopo, e sono più profondi di quelli del genere opposto. Il motivo per cui questi felini emettono il verso è per delimitare il territorio, per comunicare con gli altri del gruppo e per rivendicare la propria forza. Molti chiamano anche il verso della tigre ruggito, ma in realtà questo animale bruisce, cioè emette un suono più vibrato

Il verso della rana: il gracidio

La rana fa "gra, gra", cioè gracida. Si tratta di un verso rauco e intermittente che questi animali maschi emettono soprattutto di notte e d'estate per una buona ragione: servono cioè a tenere lontani dalle femmine i concorrenti in amore che vogliono conquistarle. Questo suono è talmente stridulo che in italiano corrente il verbo gracidare viene normalmente utilizzato per indicare una persona con una voce acuta e fastidiosa.

Il verso del piccione (o colombo): il grugare

Il piccione (o colombo) fa "gru, gru", cioè gruga o tuba. Si tratta di volatili che emettono una serie numerosa di suoni, ma quello principale è utilizzato dal maschio per attirare la femmina o per difendere il proprio territorio. I piccoli, invece, fanno scattare il becco o fischiano. Dopo l'accoppiamento, sempre i maschi emettono un strano rumore realizzato sbattendo le ali. In genere per indicare il suono emesso dai volatili si usa il verbo tubare, tranne che per l'avvoltoio che pulpa e il merlo che fischia, il corvo o la cornacchia gracchiano o crocidano.

Il verso della tartaruga: non sono mute

La tartaruga è un rettile, tra i più antichi di cui si abbia memoria sulla Terra, che non ha corde vocali e che pertanto non riesce a emettere suoni articolati. Anche se non esiste un nome per indicarne il verso, non si può dire che sia muta. Emette infatti un suono acuto per tenere lontani i predatori espellendo aria dalla bocca, molto simili ad un soffio. Inoltre, durante la fase dell'accoppiamento, le vocalizzazioni dei maschi sono udibili anche a distanza.

Il verso della mucca: il muggito

La mucca, cioè la femmina di questo genere di bovini, fa "muuu" cioè muggisce. Il bufalo, invece, suo corrispettivo maschile, e il bue mugghiano. A seconda dell'intensità del suono emesso, come hanno dimostrato studi recenti, l'animale comunica con l'ambiente circostante. Ciò vale anche per i piccoli, i vitelli, che con i loro rumori riescono a trasmettere se hanno fame alle madri, quindi la necessità di essere allattati. Nelle altre lingue il verso della mucca è diverso:

Inglese: Moo moo
Francese: Meuh Meuh
Spagnolo: Muuu Muuu
Giapponese: Mou mou
Siriano: Awww Awww

Il verso dell'asino: il raglio

L'asino raglia. Emette cioè una serie di ragli, un insieme di suoni acuti e bassi alternati tra di loro, reso con il famoso "ih oh ih oh". Può farlo per tante ragioni. Di certo quando ha fame, quando si sente solo oppure quando vuole segnalare qualcosa che non va. Questo rumore a volte può risultare sgradevole e noioso, per questo il verbo "ragliare" nella lingua italiana viene anche utilizzato comunemente per indicare una persona stonata. Sapete come fa l'asino nelle altre lingue oltre l'italiano?

Inglese: Eehhoou
Francese: Hian hian
Spagnolo: Igaah igaah
Giapponese: Hihin hihin
Siriano: Aaoa Aaoa

Il gallo canta, la gallina chioccia e il pulcino pigola

Il gallo canta o chicchiria. Il suono che emette è infatti il famoso "chicchirichì". La femmina di questo animale di fattoria, cioè la gallina, invece, chioccia o crocchia (coccodè), mentre il piccolo della famiglia, il pulcino, pigola. In genere i galli cantano all'alba: questo per ricordare ai proprio simili la sua supremazia in quel determinato territorio, il maschio più potente di tutti. Questi vocalizzi non dipendono da stimoli esterni, come il sorgere del sole, ma da un meccanismo innato basato sull'orologio biologico del pennuto. Nelle altre lingue il suo verso si presenta così:

Inglese: Cockadoodledoo
Francese: Cococrico cocorico
Spagnolo: Kikiriki Kikiriki
Giapponese: Kokekokkoo Kokekokkoo
Arabo: Bak Bakbvagiir Bak Bakbvagiir

Il verso dell'elefante: il barrito

L'elefante barrisce. Questo animale ha una comunicazione acustica molto intensa, così come lo sono i versi che emette. Si tratta nella maggior parte dei casi di vere e proprie urla che utilizzano per scambiarsi informazioni tra di loro. Particolare è il suono che emettono durante i riti funebri: iniziano infatti a barrire e poi ricoprono il compagno defunto con foglie e rami secchi che strappano dagli alberi vicini con la loro proboscide.

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