Una “testata” contro il rivale in amore
Sono i luoghi in cui si cela l'origine della vita e, proprio per questo, attualmente si guarda ad essi con attenzione e cura crescente: mari ed oceani, riserva e patrimonio di biodiversità, non cessano di essere una inesauribile fonte di sorprendenti scoperte che variano dal rinvenimento di creature sconosciute fino all'osservazione di comportamenti particolari, degni non solo dell'interesse degli scienziati ma anche della curiosità dei semplici appassionati. L'impatto dell'essere umano su migliaia di comunità marine è stato, in particolar modo negli ultimi decenni, diffuso e profondo, portando talvolta anche ad estreme conseguenze quali la sparizione di specie animali in aree un tempo incontaminate: esistono, tuttavia, nell'ambiente acquatico dei "territori vergini", dove l'impronta antropica può dirsi ancora relativamente incisiva e dove si ha, dunque, l'occasione di potersi confrontare con ecosistemi purissimi, studiandone i meccanismi di funzionamento e i segreti più reconditi, con l'obiettivo di comprendere anche cosa dovrebbe essere protetto e tutelato e cosa rischia di scomparire per sempre senza lasciar memoria di sé tra gli uomini.
Scontri tra la barriera corallina – Nell'area marina dell'isolotto di Wake, meno di una ventina di chilometri di atollo corallino nell'Oceano Pacifico settentrionale, ad esempio, i biologi della National Oceanic and Atmospheric Administration di Beaufort, in North Carolina, hanno avuto l'opportunità di studiare il comportamento di un pesce di grosse dimensioni che abita la barriera e che si caratterizza per una grossa protuberanza frontale di materiale osseo: il suo nome è Bolbometopon Muricatum ed è un timido gigante dei mari che arriva a misurare fino ad un metro e mezzo di lunghezza, per un peso che può superare i settanta chilogrammi. Quella vistosa escrescenza ha sempre suscitato la curiosità degli scienziati che l'hanno interpretata come uno strumento utile al grosso pesce per frantumare barriere di coralli dalle quali procurarsi del nutrimento: tuttavia, questa stessa ipotesi non è mai stata del tutto convincente dal momento che le potenti e salde mandibole dell'animale sono ritenute perfettamente in grado di compiere questa operazione. Ma attraverso l'osservazione di un'abbondante popolazione di Bolbometopon, alcuni scienziati sono arrivati alla conclusione che quella sorta di "corno" ha una funzione importante che, però, riguarda il comportamento sessuale e non alimentare: perché con quella protuberanza il pesce prende letteralmente a testate i suoi rivali in amore allo scopo di aggiudicarsi "in premio" gli esemplari femmina.
Rivali in amore e corteggiamento – Attraverso il breve video pubblicato dalla rivista scientifica Nature è possibile assistere ad uno di questi "scontri frontali" che, pur non costituendo assolutamente un'eccezione in natura, hanno comunque destato grande sorpresa tra gli osservatori: non esiste, infatti, alcuna documentazione scientifica precedente di tali "duelli rituali" tra i pesci marini, secondo quanto riportato da PLoS ONE, dove l'articolo è stato pubblicato. Poco o nulla, invero, si poteva dire che conoscessero gli studiosi a proposito del Bolbometopon Muricatum: il sovrasfruttamento degli stock ittici, infatti, unito all'impatto dell'uomo sui suoi pascoli, ha intensamente riguardato anche questa specie marina, portando la sua densità di popolazione ad un fortissimo declino negli ultimi anni, conducendola addirittura a candidarsi ad essere inserita nella lista di quelle minacciate. Spontaneo, dunque, sperare che, proprio adesso che ne abbiamo conosciuto un segreto così affascinante ed intrigante, il Bolbometopon Muricatum non venga condannato ad una silenziosa sparizione tra le acque marine, mentre lotta per conquistare una femmina, tra una testata e l'altra.