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Una statua per Knut con la sua vera pelliccia

Sarà una scultura a grandezza naturale, esposta nel Museo di Storia Naturale berlinese per ricordare l’orsetto più amato della Germania.
A cura di Redazione Scienze
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statua di knut con la sua pelliccia

Comprensibilmente, l'idea non è piaciuta a tutti: il prossimo sabato, infatti, il Museo di Storia Naturale di Berlino inaugurerà una statua che riproduce le fattezze di Knut, scomparso improvvisamente nel marzo del 2011 all'età di appena quattro anni e mezzo, ma rimasto nel cuore di tutti i tedeschi (e non solo).

knut

Solo che il simulacro sarà dotato di un accessorio veramente bizzarro, in grado di restituire – senza ombra di dubbio – fin troppo realismo alla scultura: essa sarà infatti ricoperta con l'autentica pelliccia ricavata dal corpo del defunto Knut. Così, quella che doveva essere l'omaggio all'orsetto polare più amato di tutti i tempi si prospetta come un'iniziativa destinata a destare non poche polemiche. Per fugare ogni dubbio in merito, tutti gli addetti del museo hanno specificato che la salma del povero orso non è stata sottoposta a trattamenti quali l'imbalsamazione e che ad esser esposta sarà semplicemente una sua rappresentazione artistica, benché ricoperta dalla bianca pelliccia dell'animale: ma questo non ha rassicurato i più calorosi fan di Knut che hanno trovato, in ogni caso, la decisione di cattivo gusto.

Nato in cattività nello Zoologischer Garten berlinese nel dicembre del 2006, Knut era stato rifiutato dalla madre ed allevato dal personale dello zoo: il suo aspetto da candido cucciolo, unito al fatto che fu il primo orso in trent'anni a sopravvivere all'infanzia nello zoo di Berlino, ne fece un'attrazione per turisti e visitatori di tutto il mondo. Star indiscussa, nonché motore inconsapevole di un vertiginoso incremento delle visite durante gli anni della sua breve esistenza che fruttò i guadagni più alti della storia dello zoo di Berlino, scomparve improvvisamente nel marzo del 2011 in seguito ad una lesione cerebrale. Per quattro anni e mezzo visse con i riflettori di tutto il mondo puntati addosso: riflettori che, come è evidente, non abbandoneranno facilmente la sua memoria e, probabilmente, il suo candido mantello da orso polare.

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