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Una difesa naturale contro l’HIV

L’hanno scoperta i ricercatori dell’Università di Trento.
A cura di Redazione Scienze
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Illustrazione del virus HIV
Illustrazione del virus HIV

Sono trascorsi oltre trent'anni dall'identificazione del virus responsabile dell'HIV e, da allora, l'AIDS ha ucciso 39 milioni di persone. Come è noto al momento non esistono ancora né una cura risolutiva né un vaccino efficace, ma tantissimi sono gli studi che si muovono in questa direzione, anche cercando strade diverse: l'ultimo in ordine di tempo porta la firma del gruppo di ricerca guidato da Massimo Pizzato del Centro per la Biologia Integrata dell'Università di Trento.

In un lavoro pubblicato da Nature, i ricercatori illustrano nel dettaglio la scoperta dell'esistenza nelle cellule di un potentissimo inibitore naturale dell'infezione virale, chiamato SERINC5 che sarebbe in grado di neutralizzare l'HIV ma anche altri virus. La capacità di un virus di infettare dipende dalla sua abilità nell'aggirare questa difesa naturale della quale, ad oggi, si ignorava l'esistenza. Come era già noto, la presenza di un componente chiamato Nef è determinante perché l'HIV riesca a causare l'AIDS: gli studiosi hanno però compreso che Nef agisce proprio consentendo al virus di eludere l'attività antivirale di SERINC5, fatto che lo rende particolarmente aggressivo.

Quando una cellula è infettata con HIV inizia a produrre nuovo virus necessario per disseminare l’infezione a tutto l’organismo. SERINC5 è situata sulla superficie delle cellule e attende che il virus esca da queste per inserirsi in esso e renderlo incapace di infettare nuove cellule. L’infezione così non si può propagare. Tuttavia, nella continua guerra ingaggiata con le cellule, i virus hanno compiuto un passo in più, vincendo per ora la battaglia. Infatti, con la sua proteina Nef, HIV ha acquisito la capacità di rimuovere SERINC5 dalla superficie della cellula eludendo la sua azione antivirale. – Massimo Pizzato

Questo risultato potrebbe aprire a nuovi scenari nell'ambito della lotta all'AIDS: la scoperta, infatti, è quasi come se avesse esposto «un tallone d'Achille del virus». Poiché SERINC5 è un agente estremamente potente, i ricercatori sono già all'opera per renderlo non rilevabile dall'HIV, in modo da generare una difesa che il virus non possa più eludere.

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