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Un ormone per fermare la voglia di dolci e alcol

Prodotto dal fegato dei mammiferi, è stato studiato da due diversi gruppi di ricerca.
A cura di Nadia Vitali
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Credit: von Holstein-Rathlou and BonDurant et al/Cell Metabolism 2015
Credit: von Holstein-Rathlou and BonDurant et al/Cell Metabolism 2015

Se al culmine dei bagordi natalizi siete riusciti a fermarvi di fronte all'ennesima tentazione gastronomica, il merito potrebbe essere del vostro fegato piuttosto che della vostra forza di volontà: due gruppi di ricerca indipendenti hanno, infatti, per la prima volta osservato che un ormone, derivante da questo organo, regola specificamente l’assunzione di alcol e zuccheri nei topolini. Uno dei due studi in questione ha anche dimostrato che lo stesso ormone sopprime il consumo di dolci nei primati.

L’ormone FGF21

In due lavori distinti, i ricercatori hanno analizzato il ruolo svolto da FGF21 dimostrando che è in grado di esercitare un potente effetto sul comportamento, agendo sul sistema nervoso. L’autore principale di uno dei due paper, Steven A. Kliever dell’University of Texas Southwestern Medical Center, ha spiegato che questo fenomeno è proprio anche degli esseri umani; naturalmente – ha sottolineato – non stiamo parlando di un interruttore che spegne i nostri appetiti più ingordi, ma di qualcosa di molto più complesso che potrebbe avere implicazioni anche sull'umore e, magari, su disturbi come la depressione: insomma saranno necessari ulteriori studi per determinare globalmente quali sono le funzioni di FGF21. In ogni caso, al momento è certo che gli studiosi sono rimasti colpiti da quanto una singola “dose” di questo ormone fosse in grado di sopprimere il desiderio di dolci nelle scimmie in maniera pressoché immediata.

Dal fegato, il segnale di stop

Sì, ma come funziona questo FGF21? Lo hanno illustrato Matthew Potthoff della University of Iowa e Matthew Gillum dell’università di Copenhagen, autori dell’altro studio, pubblicato anch'esso da Cell Metabolism. Nei topolini, il fegato produce FGF21 in risposta all’assunzione di zuccheri: appena inizia a circolare nell’organismo attraverso il sangue, invia un segnale di stop selettivo rispetto agli zuccheri agendo sulla regione cerebrale dell’ipotalamo. Adesso gli studiosi vorrebbero indagare nella possibilità che esistano meccanismi simili, sconosciuti, che regolano l’appetito di altri specifici macronutrienti, come i grassi e le proteine, comparabili agli effetti che FGF21 ha sull'assunzione di carboidrati.

Un fattore di miglioramento per la nostra dieta?

Gli studi degli ultimi cinquant'anni e più – si legge nel comunicato – suggeriscono che il fegato deve avere una funzione importante nella regolazione alimentare; ricerche già condotte in precedenza avevano dimostrato che le variazioni nella sequenza genica di FGF21 sono associate a cambiamenti nelle preferenze delle persone rispetto ai macronutrienti.

Le ragioni dell’esistenza di questo ormone nell’organismo degli animali restano comunque misteriose: serve a migliorare la qualità della dieta? Serve a prevenire l’assunzione di cibi dannosi? Protegge il fegato dall'eccesso di alcol, dato che lo zucchero fermenta? Quale che sia la sua origine, le proprietà che lo caratterizzano potrebbero essere un utile strumento per il trattamento di alcune condizioni come l’obesità o il diabete di tipo 2.

In ogni caso, entrambi i gruppi concordano sul fatto che il controllo dell’appetito è qualcosa che riguarda l’intero organismo, a partire dai batteri che vivono nello stomaco giungendo fino agli organi; e non soltanto di forza di volontà.

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