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Un mondo di uomini soli: la solitudine è un’epidemia che ci uccide, forse più dell’obesità

La solitudine è il male dei tempi moderni, l’isolamento sociale infatti ci uccide forse più dell’obesità.
A cura di Zeina Ayache
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La solitudine potrebbe ucciderci più dell'obesità, questo è quanto sostengono i ricercatori dell'American Psychological Association che hanno analizzato centinaia di studi sugli effetti della solitudine e dell'isolamento sociale raccolti all'interno della ricerca intitolata “Social isolation, loneliness could be greater threat to public health than obesity”. Ma come è possibile?

Solitudine e morte. In passato alcuni esperimenti estremi hanno dimostrato come la mancanza di contatto umano potesse addirittura uccidere i neonati, senza contare che tra le punizioni più pesanti ancora oggi, ad esempio in carcere, viene applicato l'isolamento sociale. È chiaro dunque che, essendo l'essere umano un animale sociale, la solitudine può essere molto pericolosa.

Tempi moderni. I rischi legati alla solitudine oggi si fanno sentire ancora di più. Milioni e milioni sono gli adulti che vivono da soli, che non sono sposati, che non convivono e che non hanno figli: siamo sempre meno in contatto tra noi (nella vita vera, mentre lo siamo di più sui social network) e per questo sperimentiamo sempre di più la solitudine.

Gli studi. Per comprendere gli effetti della solitudine sul nostro cervello e corpo e quindi i legami con il rischio di morte, i ricercatori hanno analizzato i dati raccolti da studi passati:

  • uno che riunisce 148 studi e oltre 300.000 participanti che mostra come le connessioni sociali riducano del 50% il rischio di morte prematura
  • uno che riunisce 70 studi e oltre 3,4 milioni di persone che esamina il ruolo che l'isolamento sociale, la solitudine e il vivere da soli possono avere sulla mortalità e cioè che incrementano tutti e tre il rischio di morte prematura anche più dell'obesità.

Conclusioni. “Ci sono dati oggettivi che mostra come l'isolamento sociale e la solitudine incrementino molto il rischio di morte prematura influenzando anche altre condizioni mediche”. A questo punto la domanda è: come fare per evitare un'epidemia di solitudine? Gli insegnanti dovrebbero stimolare le interazioni sociali trai i bambini a scuola, i medici dovrebbero prendere in considerazione il livello di vita sociale dei pazienti quando effettuano una diagnosi e chi sta per andare in pensione dovrebbe prepararsi non solo da un punto di vista finanziario, ma anche sociale.

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