Un incontro tra galassie
Scoperta nel 1835, la galassia a spirale barrata NGC 6872 è stata annoverata per decadi tra i più grandi sistemi stellari presenti nel nostro Universo. Ora le più recenti osservazioni verso la sua direzione, opera di astronomi statunitensi, cinesi e brasiliani e basate sui dati del telescopio spaziale Galaxy Evolution Explorer (GALEX), le hanno conferito l'ambito titolo di galassia più grande conosciuta dall'uomo: con i suoi 522 000 anni luce di ampiezza, è circa cinque volte più grande della nostra Via Lattea.
Dimensioni inusuali anche se, a dirla tutta, un "trucco" dietro c'è: NGC 6872 forma infatti una "strana coppia" con un sistema stellare più piccolo (circa un quinto della massa) denominato IC 4970. Le due galassie interagenti, formazione in cui la forza di gravità dell'una influisce sull'altra (o sulle altre) e viceversa, sono collocate a 212 milioni di anni luce dal nostro Pianeta, nella costellazione del Pavone. Molte teorie astronomiche concordano sul fatto che le grandi galassie, inclusa la nostra, crescano proprio attraverso la fusione o l'acquisizione di sistemi stellari più piccoli: NGC 6872 non costituirebbe, dunque, l'eccezione alla regola.
Gli autori della scoperta, che è stata presentata in occasione del meeting dell'American Astronomical Society a Long Beach, in California, hanno sottolineato l'importanza delle "abilità ultraviolette" di GALEX per riuscire a riconoscere l'intera estensione di un tale "intrigante" sistema. Il telescopio, infatti, opera nella regione dell'ultravioletto per acquisire dati riguardanti la formazione stellare: gli studiosi erano proprio "a caccia" di questo tipo di informazioni quando, con sorpresa, hanno compreso di trovarsi di fronte a quella che sembra essere la più grande galassia a spirale barrata del nostro Universo; almeno per il momento.