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Umberto Guidoni racconta la sua vita da astronauta

Fanpage intervista l’astronauta Umberto Guidoni, ospite d’eccezione della 26° edizione di “Futuro Remoto” alla Città della Scienza di Napoli.
A cura di Roberto Paura
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Sognava di fare l'astronauta quando l'Italia nemmeno si immaginava un giorno di mandare un suo cittadino nello spazio. Così, dopo essere cresciuto sulle pagine dei romanzi di fantascienza, come tanti astronauti prima di lui, soprattutto americani, Umberto Guidoni si iscrisse alla facoltà di Fisica a Roma, specializzandosi in astrofisica. Nel 1990 l'Agenzia spaziale italiana, di recente istituita, bandisce un concorso senza precedenti: grazie a un accordo con la NASA, in un futuro viaggio su uno Space Shuttle ci sarà posto per un astronauta italiano. E guarda caso cercano proprio laureati in fisica, come specialista di missione per un'idea tutta italiana, Tethered, un "satellite al guinzaglio", legato da un lungo filo alla stiva dello Shuttle. A differenza del suo collega Franco Malerba, che lo avrebbe preceduto come primo astronauta italiano, e a differenza dei suoi successori, Guidoni non aveva esperienze militari. Era uno scienziato, con il pallino dello spazio. Forse è per questo che è così alla mano, così a suo agio nel raccontare al grande pubblico – soprattutto ai più piccoli – la scienza e il sogno spaziale. Dopo aver volato per la prima volta con lo shuttle Columbia nel 1996, è ritornato nello spazio nel 2001 (l'anno dell'Odissea nello spazio, come ama ricordare) per portare in orbita il modulo Raffaello, uno dei tre moduli abitabili della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) realizzato dall'Italia. Fu il primo degli astronauti europei a entrare nella ISS, di cui da poco era iniziata la costruzione, terminata un paio di anni fa. E così ha avuto modo di mettere a segno un primato importante, dopo essere arrivato secondo tra gli italiani nello spazio. Ritiratosi dopo quella missione a bordo dello shuttle Endeavour, si è dedicato alla divulgazione scientifica e all'impegno nelle politiche per la ricerca scientifica. Eurodeputato eletto nelle fila dei Comunisti italiani, oggi è responsabile nazionale per le politiche della ricerca scientifica, istruzione e università del partito Sinistra Ecologia Libertà.

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