Uccelli: 13 su 100 le specie a rischio estinzione
L'aumento della caccia e dell'inquinamento sono solo alcuni tra i motivi che stanno causando l'estinzione di molti volatili nel mondo: questa la denuncia dell'Iucn (International Union for Conservation of Nature), che ha divulgato la nuova Lista rossa realizzata da BirdLife International (Lipu in Italia). Le varietà di uccelli minacciati sono 1.253, pari al 13% del totale.
Mentre nuove specie vengono scoperte, molte sono quindi quelle a rischio estinzione: tra gli uccelli più a rischio c'è l'otarda maggiore indiana, che conta oggi solo 250 esemplari sparsi in piccoli e isolati territori. Il volatile era molto diffuso in India e Pakistan, ma l'aumento dell'urbanizzazione ha causato la riduzione degli spazi di cui necessitano. In pericolo anche l'oriolo delle Bahamas, bellissima specie dai colori giallo e nero, ridotta a soli 180 esemplari per la scompara delle palme da cocco, che spesso erano utilizzate per la nidificazione. Sia l'otarda che l'oriolo sono stati inseriti nella categoria che indica le specie "minacciate in modo critico", categoria che precede l'estinzione.
È stato invece "promosso" il grillaio specie in precedenza minacciata a livello globale, che invece ora rientra in una categoria "meno soggetta a rischio estinzione". Migliora anche la situazione dell'anatra della Nuova Zelanda che, dopo un apposito programma di eliminazione dei ratti che ne minacciavano l'habitat, è ritornata sulle isole Campbell, anche se resta sempre altissimo il rischio della sua estinzione. Promosse sono anche le tre specie di colombi che abitano sulle isole Canarie, grazie a progetti di tutela e di salvaguardia messi in atto da numerose organizzazioni.
Secondo la Lipu (Lega italiana protezione uccelli), associazione attiva dal 1965, sono 10.052 le specie di uccelli controllate da BirdLife International per la Lista rossa 2011, così suddivise: 132 “estinte”, 4 “estinte in natura”, 189 “in pericolo critico”, 381 “in pericolo”, 683 “vulnerabili”, 843 “quasi a rischio”, 7.757 “a basso rischio” e 62 "inclassificabili".