Tumore al cervello: un farmaco che esiste potrebbe curare il glioblastoma, il cancro più aggressivo
Una molecola utilizzata per la somministrazione dell’insulina potrebbe essere utilizzata per trattare il glioblastoma, cioè il tumore al cervello più aggressivo e mortale. La scoperta è dei ricercatori della University of Georgia che, all’interno del loro studio, ci spiegano i dettagli del loro studio. Ecco cosa c’è da sapere.
Gli scienziati hanno analizzato gli effetti di un derivato della chinolina, chiamato surfen, che è un agente farmaceutico, descritto per la prima volta nel 1938, che viene utilizzato per la somministrazione dell’insulina. Attraverso un dispositivo microfluidico utilizzato per esaminare i GAG, glicosaminoglicani, molecole dalla carica negativa prodotte dai tumori al cervello, gli esperti hanno monitorato in tempo reale l’adesione e la crescita delle cellule tumorali trattate con il surfen. E le reazioni del cervello sono state monitorate invece da risonanza magnetica funzionale.
I dati raccolti hanno permesso di osservare una reazione importante grazie al surfen che ha di fatto bloccato il glioblastoma impedendogli di diffondersi a ragnatela nel cervello. “Il tumore forse cresce ancora – spiegano gli esperti – ma almeno non in modo invasivo”. Il trattamento potrebbe permettere, in futuro, di intervenire chirurgicamente sul glioblastoma, cosa che oggi non è possibile visto come si diffonde nel cervello.
Il potenziale di questo farmaco contro il glioblastoma e il fatto che già sia stato approvato per altre condizioni potrebbe accelerare il processo di accertamento e certificazione del trattamento che potrebbe quindi essere impiegato come potenziale nuova terapia. Ma se sarà così, lo scopriremo solo aspettando ulteriori novità.
Lo studio, intitolato “Surfen-mediated blockade of extratumoral chondroitin sulfate glycosaminoglycans inhibits glioblastoma invasion”, è stato pubblicato su The FASEB Journal.