21 CONDIVISIONI

Troppo cibo buttato nel mondo, si promuove "l'anno contro lo spreco"

Ogni anno nel mondo circa 1.3 miliardi di tonnellate di cibo vanno perdute o sprecate: un fenomeno che non solo “insulta il buon senso” ma che comporta anche danni all’ambiente e perdite economiche. Domani verrà presentata al Parlamento Europeo la proposta di risoluzione per questo problema, rispetto al quale molte organizzazioni stanno cercando di sensibilizzare autorità ed opinione pubblica.
A cura di Nadia Vitali
21 CONDIVISIONI
Ogni anno nel mondo circa 1.3 miliardi di tonnellate di cibo vanno perdute o sprecate: un fenomeno che non solo insulta il buon senso ma che comporta anche danni all ambiente e perdite economiche. Domani verrà presentata al Parlamento Europeo la proposta di risoluzione per questo problema, rispetto al quale molte organizzazioni stanno cercando di sensibilizzare autorità ed opinione pubblica.

In linea generale, nei paesi in via di sviluppo il cibo si perde, nei paesi industrializzati il cibo di spreca; nel primo caso, infatti, le perdite alimentari si verificano in fase di produzione, raccolto, lavorazione e conservazione e sono dovute alla carenza di infrastrutture, alla scarsezza di risorse tecnologiche e alla mancanza di investimenti; nei paesi industrializzati, invece, per lo più è ancora diffusissimo l'uso di gettare tra i rifiuti cibi ancora in perfette condizioni, tali da poter ancora essere consumati.

Le recenti stime della FAO denunciano come ogni anno in tutto il mondo la quantità totale di cibo dissipato sia pari a più della metà della produzione annua cerealicola, con 670 milioni di tonnellate sprecate nei paesi industrializzati e 630 nei paesi in via di sviluppo; tra gli alimenti maggiormente sciupati frutta, verdura, radici e tuberi per un ammontare che negli Stati ricchi sfiora i 222 milioni di tonnellate, ovvero una cifra di poco inferiore a quella dell'intera produzione alimentare dell'Africa sub-sahariana. In Europa e Nord America si calcola uno spreco pro-capite intorno ai 95/115 chilogrammi annui, in Africa sub-sahariana e nel Sud Est asiatico ci si aggira intorno ai 6/11 chili.

In totale, sulla coscienza dell'umanità gravano 1.3 miliardi di tonnellate annue che sono uno sperpero anche in maniera indiretta; con esse, infatti, va perduta anche la quantità ingente di risorse necessarie per la produzione in termini di energia, acqua, terra, manodopera e capitale, oltre alle emissioni nell'atmosfera che contribuiscono al global warming. Una maggiore attenzione verso il tema degli sprechi alimentari da parte di autorità ed opinione pubblica è stata sollecitata spesso negli ultimi anni da numerose associazioni; a buon diritto, in considerazione di un presente in cui si muore ancora di fame e di un futuro in cui coltivare diventerà sempre più difficile a causa della desertificazione e le riserve idriche saranno preziose e contese.

In Italia, la società spin-off dell'Università di Bologna chiamata Last Minute Market, è da anni impegnata nello studio e nello sviluppo di progetti volti al recupero delle eccedenze alimentari in favore di istituti ed opere di carità: beni invenduti dai supermercati perché prossimi alla data di scadenza o perché danneggiati negli imballaggi, frutta e verdure ammaccate, pasti avanzati dalle mense o dalle scuole, il tutto riutilizzato e inoltrato all'interno di un circuito che garantisce l'igiene e la buona condizione degli alimenti. Con l'obiettivo di annullare gli sprechi e tutte le perdite che questi comportano, sia sul piano ambientale sia sul fronte economico (e di questi tempi, sull'argomento dovremmo essere tutti più sensibili).

Curata dal preside della Facoltà di Agraria dell'Università Alma Mater di Bologna, Andrea Segrè, Last Minute Market ha promosso a partire dal 2010 la campagna Un anno contro lo spreco al fine di ampliare le iniziative volte a «migliorare l'efficienza della catena alimentare» su un piano più vasto di quello regionale; la grande mobilitazione italiana, che ha coinvolto testimonial d'eccezione da Piero Angela a Massimo Cirri, da Dario Fo a a Margherita Hack, ha portato al grande risultato di sensibilizzare anche l'Europa; il 19 gennaio la proposta per la risoluzione della questione degli sprechi alimentari sbarcherà a Strasburgo, presentata alla seduta plenaria del Parlamento Europeo, per la proclamazione di 2014 Anno europeo contro lo spreco alimentare. Un ottimo traguardo che, tuttavia, deve necessariamente essere congiunto all'impegno di ciascun cittadino affinché la vergognosa cifra di 1.3 miliardi di tonnellate di cibo buttato non possa essere mai più neanche sfiorata.

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views