Trauma cerebrale, in arrivo una soluzione?
Tra le 180 000 persone che ogni anno, in Italia, vengono colpite da trauma cranico per le più diverse ragioni (la maggior parte riconducibili ad incidenti stradali), una parte consistente di quanti a cui è stato riscontrato un trauma «grave» muore o sopravvive con disabilità che restano permanenti, sia nell'ambito motorio sia per quanto riguarda la memoria; terapie in grado di riparare ai danni subiti dal cervello, non esistono ancora.
Questa volta, però, una speranza relativa ad una possibile cura sembra provenire da una ricerca tutta italiana: uno studio condotto dai ricercatori dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, coordinati dalla dottoressa Maria Grazia De Simoni avrebbe individuato nelle cellule staminali mesenchimali contenute nel sangue del cordone ombelicale un'azione protettiva efficace e persistente contro il danno post traumatico.
I rianimatori del Policlinico milanese, sotto la supervisione del professor Nino Stocchetti, hanno seguito accuratamente i ricoverati per trauma cerebrale; gli esperimenti, condotti dalla dottoressa Elisa Zanier hanno dimostrato come il trapianto di questo particolare tipo di cellule staminali sembrerebbe ridurre in maniera immediata e duratura le conseguenze su mente e corpo del trauma.
Conseguenze di cui fino ad ora non si sperava di conoscere la cura; intervenire sui pazienti traumatizzati sta forse diventando una possibilità? Senza dubbio, come gli stessi ricercatori ammettono, la strada è ancora lunga e questo non è solo che un primo passo, anche se pieno di ottimismo.