È stato portato a termine con successo il più esteso trapianto di faccia mai affrontato. Una maratona di 36 ore ha coinvolto uno staff multidisciplinare di oltre 150 professionisti e infermieri per ridare un volto nuovo, comprese mascelle, denti e lingua, a un ragazzo di 37 anni. Il trapianto di faccia più esteso è stato effettuato tra il 19 e il 20 marzo 2012 presso il Trauma Center R. Adams Cowley Shock della University Maryland Medical Center (Baltimora).
L’uomo con una nuova identità si chiama Richard Lee Norris, originario di Hillsville in Virginia, ed era stato ferito con un colpo di pistola in un incidente nel 1997. Da quel momento, ha subìto diversi interventi chirurgici sia salva-vita che ricostruttivi. A causa della disgrazia ha perso labbra e naso oltre ad aver subìto il danneggiamento della mascella.
Eduardo D. Rodriguez, professore associato di chirurgia presso la University del Maryland School of Medicine, ha guidato il team che ha applicato al paziente un volto intero, dai tessuti molli del viso, dal cuoio capelluto al collo, inclusi i muscoli sottostanti per consentire le espressioni e la mimica facciale, nonché i nervi sensitivi e motori per ripristinare la sensazione del tatto e delle funzionalità, oltre ai denti alle mascelle e a una porzione della lingua. Lo straordinario evento è riuscito grazie all’impiego di pratiche innovative e tecniche chirurgiche computerizzate. «Il nostro obiettivo è stato quello di ripristinare le funzionalità, così come arrivare a risultati esteticamente gradevoli». Non è la prima volta che un equipe medica si trova di fronte a sfide così ardue, come pochi mesi fa ha già testimoniato l'eccezionale trapianto di gambe eseguito in Spagna.
Multidisciplinarità per massime prestazioni. Il futuro della medicina dipende da una traduzione rapida di ricerca e la creazione di team ad alte prestazioni. Il trapianto di faccia è un perfetto esempio di come si evolvono le possibilità che possiamo offrire ai pazienti grazie all’integrazione tra know how della ricerca ed esperienza clinica per perseguire risultati che sarebbero stati impensabili fino a poco tempo fa. «Le risorse che hanno reso questo complesso sforzo organizzativo una realtà provengono da tutte le aree della struttura ospedaliera», spiega Jeffrey A. Rivest, presidente e chief executive officer della University of Maryland Medical Center. «Il personale del centro medico è onorato di poter fornire risultati di successo ai pazienti e alle famiglie che si trovano di fronte a sfide mediche così estremamente complesse».