Trapianto di cellule staminali del sangue: un aiuto inatteso dal Viagra, la “pillola dell’amore”
Il Viagra, farmaco vasodilatatore famoso in tutto il mondo per il trattamento della disfunzione erettile, può essere un preziosissimo alleato per i trapianti di cellule staminali ematopoietiche, una procedura efficace per contrastare diverse patologie del sangue e del sistema immunitario. In parole semplici, in combinazione con un altro farmaco, l'immunostimolante Plerixafor, il Viagra (il cui principio attivo è il citrato di sildenafil) favorisce l'entrata in circolo delle cellule staminali prodotte dal midollo osseo, che così possono essere prelevate agevolmente dal donatore e iniettate nel paziente che ne ha bisogno.
A dimostrare l'efficacia della “pillola blu” come stimolante per le cellule staminali ematopoietiche è stato un team di ricerca dell'Istituto per la Biologia delle Cellule Staminali dell'Università della California di Santa Cruz. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Camilla Forsberg, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Biomolecolare dell'ateneo statunitense, sono giunti a questa conclusione dopo aver condotto alcuni esperimenti su modelli murini (topi). Dopo aver trattato i roditori col Viagra (per via orale) e una singola iniezione di Plerixafor, gli scienziati hanno ottenuto in sole due ore un aumento del 7,5 percento (2.500 in più) di cellule staminali in circolo rispetto ai topi del gruppo di controllo. Dopo alcuni giorni di trattamento hanno ottenuto un numero di staminali paragonabile a quello dei trattamenti standard con altri farmaci.
Se è possibile ottenere la stimolazione delle staminali con altri medicinali, perché utilizzare il Viagra? Attualmente la procedura standard (invasiva) per il prelievo di queste cellule prevede un'iniezione, tipicamente all'anca, mentre quella non invasiva si basa su iniezioni del fattore stimolante delle colonie di granulociti (G-CSF), che stimolano l'entrata in circolo delle staminali dal midollo osseo da prelevare. Oltre a essere un farmaco costoso, il G-CSF può innescare effetti collaterali come dolore alle ossa, affaticamento e nausea nei donatori, inoltre non è efficace nei soggetti sottoposti a chemioterapia, persone con anemia falciforme e simili. Poiché il Viagra è già ampiamente approvato e non presenta questi effetti collaterali, gli autori dello studio suggeriscono che potrebbe essere una valida alternativa alle procedure standard con G-CSF. A breve saranno avviati studi clinici ad hoc per dimostrarne la sicurezza. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell Stem Cells.