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Tra i primi sintomi di Covid-19 c’è anche il delirio: lo indica lo studio di due ricercatori europei

Oltre al mal di testa e alla perdita di gusto e olfatto che possono presentarsi nei giorni precedenti alla manifestazione di tosse e difficoltà respiratorie, anche gli stati confusionali rappresentano un marker precoce di infezione da coronavirus.
A cura di Valeria Aiello
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Una delle caratteristiche che sta rendendo particolarmente insidiosa e subdola la malattia da coronavirus Sars-Cov-2 è la pluralità di sintomi con cui si manifesta l’infezione. Oltre ai segni più generici (febbre, tosse e difficoltà respiratorie), il periodo che va dall’esposizione al patogeno all’inizio delle più comuni manifestazioni sintomatiche di Covid-19 può essere accompagnato da segnali di difficile interpretazione, come mal di testa, dolori muscolari, stanchezza e perdita del gusto e dell’olfatto. Altri sintomi meno comuni possono essere i disturbi gastrointestinali (soprattutto nei bambini) e la presenza di eruzioni cutanee che possono variare sulla base della gravità della malattia.

Anche il delirio tra i sintomi di Covid-19

Tuttavia, un nuovo studio condotto da due ricercatori, Javier Correa Vázquez del Laboratoire NutriNeuro dell’Università di Bordeaux, e Diego Redolar-Ripoll del Cognitive NeuroLab dell’Universitat Oberta de Catalunya, a Barcellona, ha evidenziato che anche il delirio può rappresentare un marker precoce di infezione. In altre parole, oltre al mal di testa e all’improvvisa perdita dell’olfatto o alterazione del gusto, nei giorni precedenti a sintomi come tosse e difficoltà respiratorie, alcuni pazienti manifestano uno stato di confusione che, quando accompagnato da febbre alta, dovrebbe essere considerato un sintomo precoce di Covid-19, soprattutto negli anziani.

Sebbene la maggior parte delle ricerche si sia concentrata sui sintomi più comuni dell’infezione da coronavirus e sui diversi aspetti legati alle patologie che riguardano il sistema respiratorio e altri organi, come cuore e reni – scrivono i ricercatori nello studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Immunology and Immunotherapy – , esistono diverse indicazioni riguardanti il fatto che Sars-Cov-2 possa colpire anche il sistema nervoso centrale, determinando alterazioni neurocognitive, come delirio e cefalea, oltre ad episodi psicotici”.

Che cosa è il delirio?

Il delirio è uno stato di confusione in cui la persona perde il contatto con la realtà, come se stesse sognando” spiega Correa in una nota, sottolineando come, nella situazione epidemiologica determinata da Sars-Cov-2, si debba prestare particolare attenzione a questo genere di manifestazioni perché potrebbero rivelare anticipatamente l’infezione da Sars-Cov-2. Per giungere a questa conclusione, i due studiosi hanno esaminato vari studi riguardanti gli effetti di Covid-19 sul sistema nervoso centrale e messo in evidenza le principali tesi che spiegano come il coronavirus Sars-Cov-2 colpisce il cervello. “Queste ipotesi – dicono i due ricercatori – indicano tre possibili cause: ipossia o carenza di ossigeno neuronale, infiammazione del tessuto cerebrale dovuto alla tempesta di citochine e la capacità del virus di attraversare la barriera ematoencefalica per invadere direttamente il cervello”.

Ognuno di questi tre fattori “ha il potenziale per scatenare il delirio” ha aggiunto Correa, rilevando che prove di danno cerebrale correlato all’ipossia sono state osservate nelle autopsie eseguite su pazienti deceduti a causa dell’infezione. Secondo i ricercatori, è più probabile che “delirio, deficit cognitivi e anomalie comportamentali siano il risultato di un’infiammazione sistemica dell’organo e di uno stato di ipossia che possono determinare anche l’infiammazione del tessuto neuronale e danni in aree come l’ippocampo, associati alle disfunzioni cognitive e alle alterazioni comportamentali mostrate dai pazienti”.

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