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Tornati alla luce i tesori dell'ammiraglio Nelson

Una nave naufragata nel 1893 al largo delle coste del Libano il cui comandante era un fervente ammiratore di Horatio Nelson: al suo interno sarebbero custoditi alcuni oggetti appartenuti all’ammiraglio inglese, un eroe nazionale per il Regno Unito.
A cura di Nadia Vitali
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Una nave naufragata nel 1893 al largo delle coste del Libano il cui armatore e comandante era un fervido ammiratore di Horatio Nelson, al suo interno sarebbero custoditi alcuni oggetti appartenuti all ammiraglio inglese, un eroe nazionale per il Regno Unito.

Per i sudditi di Sua Maestà, Horatio Nelson è quello che si definisce un vero e proprio eroe nazionale: orgoglioso e fiero delle proprie mirabili imprese, il suo simulacro domina sicuro su Trafalgar Square, ricordando un glorioso passato di battaglie, quando la guerra si combatteva sulle navi tra acque agitate e uomini valorosi. Suo il merito di aver fermato nel 1805 un (quasi) inarrestabile Napoleone Bonaparte, infliggendo, pur in inferiorità numerica, una solenne sconfitta alla flotta francese che, da allora, vide declinare bruscamente il proprio peso internazionale sul piano marittimo, scomparendo per sempre dal novero delle potenze navali del tempo.

Certamente la morte sul campo, proprio nel corso di quella fondamentale battaglia di Trafalgar, ha contribuito a delineare per sempre i tratti eroici della figura dell'ammiraglio britannico, rendendolo uno dei protagonisti della storia patria del Regno Unito che, dall'alto di una colonna circondata da quattro leoni, controlla quotidianamente le orde di turisti che si affacciano sull'ampia spianata. Caro a tutti i britannici, come lo fu a Sir George Tryon, il comandante, grande ammiratore di Nelson, che acquistò numerosi oggetti appartenuti all'ammiraglio in un'asta alla fine del XIX secolo.

Preziosi cimeli, tra cui addirittura una delle spade, custoditi gelosamente da Tryon all'interno di un armadio tenuto a mo' di cappella votiva nella cabina dell'ammiraglia HMS Victoria entrata in collisione contro un'altra nave mentre manovrava, rapidamente inghiottita dai flutti assieme al comandante Tryon e ai 358 uomini dell'equipaggio, affondata il 22 giugno del 1893 al largo delle coste settentrionali del Libano. Localizzata da un gruppo di archeologi subacquei nel mar mediterraneo, ha immediatamente destato l'attenzione del Ministero della Difesa britannico che, legalmente, risulta proprietario del relitto con tutto quello che è contenuto al suo interno: le autorità hanno sollecitato Mark Ellyatt, colui il quale ha guidato il team di esploratori, a non rimuovere gli articoli.

Lo stesso Ellyatt, tuttavia, è preoccupato per la sorte che questi contesi manufatti potrebbero subire: per questa ragione avrebbe occultato gli oggetti in un punto della nave assai nascosto, in modo da proteggere la preziosa spada dell'ammiraglio da eventuali predatori dei mari. La speranza degli archeologi, infatti, è naturalmente quella di vedere il frutto delle proprie ricerche esposto ben in mostra in un museo britannico e non, certamente, battuto all'asta da qualche prestigiosa casa londinese per cifre da capogiro, come già accaduto in passato per un'altra spada appartenuta all'ammiraglio Nelson.

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