video suggerito
video suggerito

Titanica esplosione al centro della Via Lattea 3 milioni di anni fa: ecco cos’è successo

Quando i primi antenati dell’uomo moderno solcavano la Terra, nel Pliocene, dal gigantesco buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea si sprigionò una devastante esplosione di energia e radiazioni ionizzanti che ebbe effetti a centinaia di migliaia di anni luce oltre il piano galattico. La catastrofe cosmica ebbe una durata di 300mila anni.
A cura di Andrea Centini
96 CONDIVISIONI
Credit: James Josephides / ASTRO 3D
Credit: James Josephides / ASTRO 3D

Una colossale esplosione di energia e radiazioni si è scatenata circa 3,5 milioni di anni fa dal buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Il flusso prodotto da Sagittarius A* – questo il nome del “cuore di tenebra” – è stato così potente da aver mostrato effetti a 200mila anni luce di distanza sopra e sotto il piano galattico, influenzando i gas rilasciati da due galassie nane satelliti che orbitano attorno alla nostra, le Nubi di Magellano (Grande e Piccola). Questo evento cambia radicalmente ciò che sappiamo del mostruoso buco nero al centro della Via Lattea, fino ad oggi ritenuto un “gigante buono” poiché tranquillo rispetto ad altri enormi e ben più attivi nuclei galattici.

A descrivere la portata e la durata dello catastrofico fenomeno, un cosiddetto “flare di Seyfert” (bagliore di Seyfert) conosciuto con la sigla tecnica di BH2013, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Sydney, dell'Università della California di Berkley e del progetto ARC Centre of Excellence for All Sky Astrophysics in 3 Dimensions (ASTRO-3D), che hanno collaborato con colleghi del Mount Stromlo Observatory dell'Università Nazionale Australiana (ANU), dell'Università della Carolina del Nord e dello Space Telescope Science Institute. I ricercatori, coordinati dall'astrofisico Joss Bland-Hawthorn, avevano ottenuto le prime prove dell'esplosione già nel 2013 (da cui deriva il nome), ma solo adesso, grazie ai dati del Telescopio Spaziale Hubble, sono riusciti a comprenderne più a fondo dinamica ed effetti.

Tutto avvenne improvvisamente circa 3,5 milioni di anni fa, quando sulla Terra si attraversava l'epoca geologica del Pliocene e gli antenati dell'uomo moderno (così come quelli di molti animali attuali) erano già presenti. Da Sagittarius A*, che ha una massa oltre 4 milioni di volte quella del Sole, si sprigionò una potentissima ondata di energia e radiazioni ionizzanti, che deve avere avuto un effetto catastrofico sui sistemi non troppo distanti dal buco nero. Fortunatamente la Terra si trova a 26mila anni luce dal gigante, dunque è molto probabilmente che si sia manifestato soltanto un incredibile spettacolo di luce. Come un “faro che si accende all'improvviso nel buio”, ha spiegato il professor Bland-Hawthorn. Se stiamo qui a raccontarlo, del resto, l'esplosione non deve aver avuto effetti particolari sui nostri antenati.

Immagine

Dal centro della Via Lattea si produsse un flusso a doppio cono, che da piccolo è diventato sempre più ampio allontanandosi dal luogo di origine. Questo bagliore ionizzante si è espanso sopra e sotto il piano galattico, e come indicato era così potente che è riuscito ad allontanare la scia di gas rilasciata dalle Nubi di Magellano in orbita attorno alla Vita Lattea, il cosiddetto “Magellanic Stream”. Non vi è certezza matematica che a produrre l'esplosione di radiazioni sia stato proprio Sagittarius A*, ma un evento di quella portata poteva essere generata solo dal buco nero supermassiccio. Il bagliore, secondo gli autori dello studio, sarebbe durato per soli 300mila anni. “Un'enorme esplosione di energia e radiazioni è emersa proprio dal centro galattico e nel materiale circostante. Ciò dimostra che il centro della Via Lattea è un luogo molto più dinamico di quanto avessimo pensato in precedenza”, ha dichiarato la coautrice della ricerca Lisa Kewley dell'ANU. Gli ha fatto eco il professor Bland-Hawthorn, sottolineando che “l'evento flare che si è verificato tre milioni di anni fa è stato così potente che ha avuto conseguenze sull'ambiente che circonda la nostra Galassia”. “Siamo testimoni del risveglio della bella addormentata”, ha concluso l'astrofisico. I dettagli dell'affascinante ricerca sono già disponibili online a questo link e saranno pubblicati sulla rivista scientifica specializzata The Astrophysical Journal.

96 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views