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Tetano, in Italia un terzo dei casi registrati in Europa: nel 2016 colpiti 30 italiani

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha pubblicato l’ultimo rapporto sulla diffusione dei casi di tetano in Europa, assegnando un’altra volta la ‘maglia nera’ all’Italia, dove è stato registrato un terzo dei casi totali. Scarsa copertura vaccinale e diminuzione dell’immunità tra i soggetti anziani le principali cause.
A cura di Andrea Centini
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In Italia è stato registrato un terzo di tutti i casi di tetano segnalati in Europa nel 2016, ovvero 30 su 89. Il dato è stato pubblicato in seno all'ultimo rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l'agenzia indipendente dell'Unione Europea che si occupa del monitoraggio delle malattie infettive. Benché si tratti di un dato preoccupante, esso è inferiore rispetto a quello registrato nel 2015, quando sul territorio della UE i casi furono in tutto 117, 48 dei quali in Italia. Da anni il nostro Paese presenta statistiche significativamente superiori rispetto al resto delle altre nazioni europee; di tutti i casi di tetano segnalati tra il 2012 e il 2016 nella UE, del resto, un terzo hanno riguardato proprio il Bel Paese.

Ma perché l'Italia è così esposta alla malattia? Secondo gli esperti le ragioni risiedono in una ridotta copertura vaccinale e in una diminuzione dell'immunità, in particolar modo per la popolazione con più di 65 anni di età, quella più colpita dalla pericolosa malattia infettiva (non contagiosa). Basti pensare che fra gli 89 casi registrati nel 2016 in Europa, il 71 percento ha riguardato persone anziane, che sono particolarmente numerose nel nostro Paese. Curiosamente, nelle fasce di età inferiori la maggior parte degli infettati dal tetano era di sesso maschile, mentre dai 65 anni in su le più colpite sono le donne (40 donne e 23 uomini nel 2016 tra gli over 65).

I mesi in cui si viene infettati più spesso dal tetano, una malattia causata dal batterio neurotossico Clostridium tetani, sono quelli più caldi dell'anno, tra giugno e ottobre, con un picco registrato a settembre. Ciò è dovuto al fatto che in questo periodo dell'anno si moltiplicano le attività all'aperto, ed è più facile provocarsi piccole ferite con oggetti arrugginiti, tra le principali cause che veicolano la malattia.

Degli 85 casi registrati nel 2016 di cui si dispongono dati dettagliati, 16 sono risultati mortali, in larga parte anziani. Il tetano può essere fatale in particolar modo in assenza di terapia intensiva e in persone con uno stato di salute precario, come spesso accade in quelle più anziane.

[Credit: GoranH]

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